Stamina, chi sono i membri del nuovo comitato

Era ora. Dopo mesi di nomine, accuse, tentennamenti e smentite, è stato nominato, come vi avevamo anticipato ieri, il nuovo – e si spera definitivo – comitato scientifico che si dovrà esprimere sul controverso metodo Stamina di Davide Vannoni. Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha infatti appena firmato il decreto di nomina del pool di esperti: ne fanno parte Michele Baccarani (presidente), Mario Boccadoro, Giuseppe Leone e quattro componenti stranieri, Ana Cumano, Curt R. Freed, Mustapha Kassem e Sally Temple. Speriamo che, stavolta, le nomine mettano d’accordo tutti. I tentativi precedenti, infatti, erano andati a vuoto: gli scienziati nominati precedentemente dal ministero erano stati bocciati dal Tar del Lazio in seguito alle proteste di Vannoni, che li aveva accusati di essere faziosi e di parte. Stessa sorte era capitata a Mauro Ferrari: la sua nomina a presidente del comitato era stata messa da parte in seguito a un potenziale conflitto di interesse (lo scienziato ha legami con diverse aziende biomediche coinvolte nello sviluppo di trattamenti a base di terapie cellulari).

Ecco chi sono i membri del nuovo comitato. Il presidente, Michele Baccarani, bolognese di 72 anni, è direttore del dipartimento di Ematologia e scienze oncologiche dell’Università di Bologna. “Posso solo dire che lavorerò assieme a gente di peso professionale assoluto. Sono sollevato, sarà una decisione collegiale”, ha detto Baccarani, che ha all’attivo 331 pubblicazioni (fonte Pubmed), la maggior parte nel campo delle terapie per la leucemia mieloide cronica. Mario Boccadoro, invece, è direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria della Città della Salute e della Scienza di Torino. La sua attività di ricerca verte soprattutto sul mieloma multiplo, un tumore che colpisce il sistema immunitario. L’altro italiano, Giuseppe Leone, è stato a lungo direttore dell’Istituto di Ematologia e della Scuola di Specializzazione di Ematologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e si occupa principalmente di tumori del sangue.

Veniamo agli stranieri. Due di loro, Sally Temple e Curt R. Feed, facevano già parte del vecchio comitato, quello bocciato dal Tar. La prima è fondatrice del Neural Stem Cell Institutedello stato di New York e ha pubblicato diversi lavori sulle neural stem cells, le cellule multipotenti precursori di quelle nervose. Il suo istituto si occupa dell’uso di cellule neurali per la cura dei problemi agli occhi, al cervello e al midollo spinale. Il secondo è affiliato al Dipartimento di Farmacologia Clinica e Tossicologia della University of Colorado at Denver e lavora principalmente sui neurotrasmettitori. Gli altri due sono Ana Cumano, ricercatrice portoghese che dirige la Lymphopoiesis Unit dell’Institut Pasteur di Parigi, e Mustapha Kassem, endocrinologo alla University of Southern Denmark.

Le reazioni, naturalmente, non si sono fatto attendere. La senatrice Elena Cattaneo ha dichiarato a Wired.it che “la nomina di un nuovo comitato è un atto dovuto del ministro Lorenzin, effettuato nel rispetto della sentenza del Tar del Lazio. Sono certa che ha scelto i membri sulla base di comprovate competenze e  statura professionale, così come era stato fatto per la precedente commissione. Questa nuove nomine sono un passo giuridicamente obbligato”. Comunque, prosegue Cattaneo, “dal punto di vista scientifico e medico sappiamo già tutto e da mesi. È ormai notorio come il preteso metodo Stamina sia il nulla e come tale inammissibile dal punto di vista scientifico, medico, etico, tecnologico, procedurale, regolatorio e legislativo. Gli unici aspetti che restano da comprendere sono quelli all’attenzione della magistratura. Parallelamente l’indagine conoscitiva mira a ricostruire l’origine e l’evoluzione del caso Stamina per valutare se le norme vigenti siano state trasgredite, siano insufficienti o poco chiare e, laddove ritenuto opportuno, proporre al Parlamento eventuali nuovi interventi normativi”.

Dal canto suo, il Movimento Vite Sospese, associazione vicina a Stamina, mette in discussione l’esclusione di Ferrari, “unico scienziato che aveva promesso di svolgere il suo compito in maniera completamente super partes”, e si dichiara “perplesso” rispetto alle scelte di Lorenzin, denunciando “il fatto inquietante che la nomina del nuovo comitato sia avvenuta in sordina [in realtà tutti i media hanno dato la notizia, nda]. Una cosa molto strana, dal momento che i nomi che avrebbero dovuto far parte del ‘precedente’, quello di cui sarebbe dovuto diventare presidente Ferrari, erano stati subito gettati in pasto alla stampa ancora prima che venisse emanato il decreto di nomina. Salvo poi far fuori i ‘candidati’. Certo, non è difficile per nessuno rendersi conto che in tutto ciò c’è qualcosa che non quadra”. Vannoni, dal canto suo, hadetto di “non conoscere i nuovi esperti”  e di riservarsi di “dare un giudizio dopo essermi confrontato con il nuovo comitato”. Precisando comunque, ancora una volta, che “la mancanza di Ferrari, che aveva fatto dei passi verso i pazienti e intrapreso un dialogo proficuo, è un aspetto negativo del nuovo comitato”.

Via: Wired.it

Credits immagine:  snre/Flickr

2 Commenti

  1. Questo nuovo comitato è solo una perdita di tempo e denaro essendo universalmente chiaro che il “metodo stamina” è inefficace, se si vuole essere buonisti, è una truffa se si vuole pensare male (e azzeccarci). I giudici del TAR spero si siano avvalsi del parere di consulenti per la loro decisione: ecco, è il nome ed il curriculum di quei consulenti che sarebbe interessante conoscere.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here