Stamina, cosa aspettarsi dal nuovo comitato?

Sono passati oltre tre mesi dalla nomina del nuovo comitato scientifico da parte del Ministero della Salute chiamato ad esprimersi sul metodo Stamina, ma solo ieri sono iniziati i lavori della commissione. Come era stato annunciato dal ministro Lorenzin c’è stata l’integrazione, nel team di esperti chiamati a valutare la metodica, di due esponenti segnalati dalle associazioni dei malati (Alberto Burlina, dell’università di Padova e Gianluigi Forloni dell’Istituto Mario Negri di Milano, rispettivamente segnalati da Associazione bambini Cerebrolesi – Federazione italiana A.B.C. e da Federazione Alzheimer Italia). Ma oltre questo sembra che i lavori del comitato non siano che all’inizio.

A renderlo noto è lo stesso presidente, Michele Baccarani, che fa sapere come il parere degli esperti sul metodo Stamina (e quindi di un’eventuale sperimentazione clinica sullo stesso) potrebbe non arrivare prima dell’estate (quando non è chiaro). Per ora infatti il comitato si è poco più che insediato, ma nulla è stato deciso, come riferisce Baccarani: “Oggi non abbiamo deciso nulla che riguarda il metodo Stamina, ma discusso quali documenti del ministero esaminare. Faremo presto, ma ci sono anche colleghi stranieri e il loro inserimento allunga un po’ i tempi. Il clima è sereno ed oggi abbiamo accolto i due esperti proposti dalle associazioni. Dobbiamo, visti i precedenti, lavorare in maniere ineccepibile e stabilire le procedure che seguiremo per il nostro confronto. Stiamo pensando, per agevolare tutti i componenti della Commissione, anche ad un sito web protetto dove confrontarci”.

Ora, visti appunto i precedenti (e non ci riferiamo solo ai tentativi zoppicanti di mettere insieme un comitato scientifico) ci si domanda cosa aspettarsi dal comitato, e se il parere emesso dallo stesso possa davvero servire a qualcosa. Perché, verrebbe da domandarsi, dopo che la quasi totalità della comunità scientifica ha bocciato il metodo Stamina e, nonostante questo, sia stato permesso – per via giuridica e non scientifica – a Marino Andolina (indagato)di continuare a somministrare il discusso trattamento a un bambino di tre anni affetto da malattia di Krabbe agli Spedali civili di Brescia? C’è davvero bisogno che un nuovo comitato di esperti – che, per inciso, neanche stavolta sembra soddisfare Davide Vannoni, che parla di “fantomatico comitato”, “pantomima ministeriale”e si dice per nulla fiducioso al riguardo, sulla sua pagina Facebook – si esprima sul metodo Stamina? Cosa ci si aspetta di conoscere in merito?

“Dal punto di vista scientifico e medico sappiamo già tutto e da mesi”, ci aveva raccontato la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo: “È ormai notorio come il preteso metodo Stamina sia il nulla e come tale inammissibile dal punto di vista scientifico, medico, etico, tecnologico, procedurale, regolatorio e legislativo”. Anchela tanto attesa (le, plurale, tante attese, sarebbe stato meglio) pubblicazione a sostegno del controverso metodo Stamina convincono poco o nulla: il lavoro si riferisce a un unico caso (manca quindi di solidità statistica), pubblicato su una rivista senza impact factor ed è privo di prove (come dati e misure oggettive) di efficacia del metodo somministrato. Metodo che, ancora una volta, non convince gli esperti, e che più che portare alla genesi di neuroni (come rivendicato da Vannoni e i suoi) porterebbe alla morte delle cellule. Quello di Andolina (unico firmatario del paper) sembra quindi più che altro un tentativo mal riuscito di dar credito alla discussa metodica (con la speranza di spacciarla per cura compassionevole).

Questo, sommato alle vicende degli ultimi giorni, ha portato Elena Cattaneo, Gilberto Corbellini e Michele De Luca a lanciare un nuovo appello alle istituzioni: “Non mancano secondo noi al Parlamento, al Governo e al Csm”, scrivevano su Il Sole24ore,“gli strumenti per chiudere definitivamente la vicenda. E se quelli esistenti non bastano s’intervenga rapidamente, perché il caso Stamina è la punta di un iceberg contro il quale potrebbe schiantarsi in breve tempo e quindi affondare l’organizzazione etica e funzionale dell’intero sistema sanitario”. Che sia il parere del nuovo comitato quel che manca? O ancora, che sia necessario l’avvio di una sperimentazione (come se non bastasse tutto quel che è stato svelato negli ultimi mesi e l’indignazione degli scienziati), come fu per il caso di Bella?

Via: Wired.it

2 Commenti

  1. non vedo di cosa ci si debba meravigliare… questa è l’italietta bellezza! la patria dei penultimatum, delle convergenze parallele, dell’assunto democrazia=anarchia, degli urlatori, di chi “pensa” che se votiamo (magari come popolo della “Rete”) 1+1=4.27 allora “è giusto e si può e deve fare” e se la realtà non ci segue è colpa delle lobbies e dei poteri forti!

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