Stamina, esclusi tre membri del comitato scientifico

Hanno già preso posizione rispetto al trattamento Stamina e quindi, per scongiurare un potenziale ricorso al Tar, non faranno parte del comitato che deve valutarlo – e che tra l’altro non è stato ancora ufficialmente designato. Si tratta di Mauro Ferrari, Vania Broccoli e Antonio Uccelli. Le ragioni dell’estromissione dei tre sono diverse e, per certi versi, opposte. Come vi avevamo raccontato, Ferrari è uno scienziato italiano di fama internazionale, esperto di nanotecnologie applicate alla medicina, presidente del Methodist Hospital Research Institute di Houston e della Alliance for Nanoheart, e la sua nomina era ancora ufficiosa, tanto che ci aveva specificato di non avere ancora alcun incarico perché il decreto per la sua nomina non era pronto.

Nonostante il prestigiosissimo profilo accademico di Ferrari, indicato il 28 dicembre scorso dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin come potenziale presidente del comitato, sembra dunque che la cosa non s’ha da fare. A mettere fuori gioco Ferrari, racconta oggi La Stampa, sono state le sue recenti dichiarazioni ai microfoni delle Iene: lo scienziato aveva definito Stamina come “il primo caso importante di medicina rigenerativa in Italia, un’occasione per il nostro paese di assumere un ruolo di leadership straordinario”. Affermazioni che hanno scatenato l’ira dei suoi colleghi: in un editoriale su Nature a firma Alison Abbott, si legge che “in una lettera del 26 gennaio, quattro influenti scienziati clinici dicono di essere ‘estremamente preoccupati’ dalle esternazioni televisive di Ferrari. I firmatari sono Silvio Garattini, presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano; Giuseppe Remuzzi, presidente dell’Istituto Mario Negri di Bergamo; Gianluca Vago, rettore dell’Università di Milano; e Alberto Zangrillo, vice-rettore per le attività cliniche all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano”. Ferrari, secondo gli scienziati, “non ha le qualifiche per guidare un comitato responsabile di valutare un protocollo clinico”. È stato a causa di questa controversia che Lorenzin ha “ritardato gli step legali per l’inaugurazione del comitato”. E oggi la poltrona di Ferrari, già vacillante, è definitivamente caduta.

Le ragioni dell’esclusione di Broccoli, capo unità della Divisione di neuroscienze Stem Cell Research Institute del San Raffaele di Milano, e Uccelli, del Centro per la sclerosi multipla dell’Università di Genova, sono invece opposte rispetto a quelle relative a Ferrari. Vania Broccoli sarebbe “criticabile per la sua vicinanza a enti di ricerca e cura con le staminali” – una sorta di conflitto di interessi, insomma, già ravvisato da Vannoni, che aveva denunciato l’eccessiva vicinanza di Broccoli a Telethon, “palesemente contrario a Stamina”. Discorso analogo per Uccelli, colpevole di essersi schierato in passato contro il trattamento. Secondo La Stampa, sono in bilico per gli stessi motivi anche le posizioni di Denis Vici, dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, e Francesco Frassoni, del Gaslini di Genova: almeno una delle due poltrone è destinata a saltare. Staremo a vedere.

Via: Wired.it

1 commento

  1. Buon giorno,
    comporre un nuovo comitato formato da un numero uguali di sostenitori e detrattori permetterebbe di uscire da questo pantano.
    Da parte mia vorrei fornire un ulteriore contributo perché, indipendentemente da chi fa parte della commissione, la condizione indispensabile è, a mio parere, l’esame clinico del malato.
    A sostegno concreto di questa mia opinione. posso fornire un elemento di riflessione in merito ad un atteggiamento di fede o di fiducia nei confronti della scienza.
    Per quanto riguarda la leucodistrofia metacromatica, esiste una forma di pseudo-deficienza: Si tratta di una condizione presente circa nel 2% della popolazione dovuta ad una particolare mutazione allelica che determina una ridotta attività enzimatica, sufficiente però per un normale catabolismo. Poiché il dosaggio enzimatico con un substrato artificiale, usualmente utilizzato a fini diagnostici, non consente la distinzione rispetto all’enzima residuo nei soggetti affetti, la pseudodeficienza deve sempre essere tenuta presente per non incorrere in errori, soprattutto nel campo della diagnosi prenatale.
    L’esistenza della pseudodeficienza è nota dalla fine degli anni 70.
    La metodica molecolare per individuarla facilmente è disponibile dal 1991.
    Non ho specifiche conoscenze ma, se quanto ho riportato corrisponde alla realtà, significa che in base alle conoscenze degli scienziati, prima di sapere dell’esistenza della pseudo deficienza e di mettere a punto la metodica molecolare, sono stati abortiti dei feti che sarebbero in realtà stati dei bambini assolutamente sani.
    Questo è solo uno dei motivi per cui concordo con chi esprime fiducia nella scienza senza ritenere un dogma quanto viene affermato dagli scienziati.
    Per questo non ritengo corretto l’atteggiamento del professor Bianco quando afferma che, su Stamina, non c’è più nulla da dimostrare.
    La scienza ha sempre bisogno di dimostrazioni!
    In merito a questa mia riflessione vorrei sollecitare tutti a commentare ed eventualmente confutare la mia posizione, perché ritengo che questo sia un fatto concreto con cui tutti gli uomini di buona volontà hanno il dovere di confrontarsi.
    Restando in attesa del contributo di tutti coloro che vorranno fornirmi ulteriori elementi concreti e mantenendo fiducia nei confronti della scienza, invio un cordiale saluto.

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