Storie e giochi per insegnare la fisica

Marcello Ceccarelli
Una betulla per la Pio
Zanichelli, 2002
pp. 160, euro 12,00

Pensato e scritto da Marcello Ceccarelli più di trent’anni fa, “Una betulla per la Pio” è un simpatico volumetto di divulgazione della fisica dedicato ai più piccoli. Sarà per la delicatezza delle sue filastrocche e per la simpatia dei suoi schizzi, ma il libro di Ceccarelli piace molto, tanto che la Zanichelli, storica casa editrice di Bologna, ha deciso di farne uscire una ristampa. La nuova edizione del libro è praticamente identica, nel suo interno, al volume pubblicato nel 1968.I capitoli sono gli stessi, così come i disegni in bianco e nero che affiancano storie fantastiche e giochi educativi.“Appunti per insegnare la fisica (o per dimenticarla)” recita il sottotitolo. Così per spiegare i sistemi di riferimento Ceccarelli usa una poesia che descrive un girotondo e per spiegare la natura delle sostanze, invita i bambini a osservare il mondo che li circonda. Spiega la natura dell’acqua sottolineando come questa sia sempre in ordine nonostante venga disturbata dall’esterno. E parla dell’aria raccontando le avventure di Giovannino, giovane eroe appassionato di volo. In tutte le sue storie Ceccarelli racconta il mondo così com’è, con le sue caratteristiche e le sue proprietà che obbediscono alle leggi fisiche che tutti noi conosciamo. Con parole semplici e chiare chiama in causa noti scienziati del passato e li fa interagire con i personaggi che scaturiscono dalla sua fervida fantasia. Da questo strano connubio nasce così un intero capitoletto dedicato a un ipotetico “dialogo sui minimi sistemi” e in un altro viene descritto e progettato un vero e proprio cabaret scientifico. Vengono scritte lettere sul moto perpetuo e si fanno giochi divertenti con i quattro elementi: acqua, terra, aria e fuoco. Tutto con una leggera ironia che attira i bambini e sorprende i più grandi. Ma oltre a essere una raccolta di brevi racconti, “Una betulla per la Pio” è soprattutto un libro che vuole abituare i più piccoli ad avvicinarsi alle meraviglie del mondo con un approccio scientifico e rigoroso. Cosa che non potrebbe essere altrimenti vista la formazione dell’autore. Marcello Ceccarelli infatti fu un fisico molto importante per la scuola italiana. Negli anni Cinquanta lavorò come coordinatore di un gruppo di ricerca presso il Max Planck Institute di Gottinga e dagli anni Sessanta ritornò in Italia per insegnare fisica sperimentale prima all’Università di Bari e poi di Bologna. Fu proprio nella città emiliana che, negli ultimi anni della sua vita, si dedicò alla didattica delle scienze della natura occupandosi in particolar modo dell’insegnamento dei principi della fisica nelle scuole materne.

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