Succhi di frutta a prova di allergia

Mais, soia, grano, arachidi e frutta tra breve potranno essere consumati anche da chi è allergico a questi alimenti. Lo promette uno studio condotto dall’Istituto di scienza delle produzioni alimentari del Cnr di Torino (Ispa), grazie al quale sono stati eliminati gli allergeni dei cibi, le proteine che causano i disturbi. Infatti “va precisato che, malgrado ciascun cibo contenga molte centinaia di proteine, solamente pochissime (circa da una a dieci) risultano allergiche”, spiega Amedeo Conti, responsabile dell’Ispa di Torino. Una volta individuata la proteina che scatena la reazione allergica, due sono le strade da percorrere: eliminarla o modificarla. Per la produzione di succhi e gelatine di pesca, l’Ispa, in collaborazione con altre istituzioni di ricerca italiane e straniere, ha seguito la prima via, rimuovendo dai frutti delle Prunoidee (pesca, albicocca, prugna e ciliegia) le singole proteine allergizzanti. Diverso è il discorso per il corredo proteico di grano, mais e arachidi. In questo caso, infatti, un nuovo progetto comunitario in cui è coinvolto l’Ispa non prevede di eliminare la sostanza ma di modificarla in modo da renderla innocua. E tutto questo con il vantaggio di riuscire a ottenere un alimento, pur sempre ipoallergenico ma, in più, capace di conservare tutte le proprietà nutrizionali e biologiche tipiche di quello tradizionale. (r.m.)

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