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I bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento possono avere un tempo più lungo per svolgere le prove, o avere una dispensa. Ma è la scuola che deve valutare ogni singola situazione e prendere una decisione

Oggi i bambini sono chiamati a eseguire i test alla fine della seconda elementare. Alcuni però ritengono che sarebbe meglio farle in terza. Cosa ne pensano gli insegnanti?

Molti insegnanti chiedono di acquistare testi di allenamento per prepararsi alle prove. Ma chi non si prepara non va peggio. È più utile allenare i ragazzi a ragionare sulle domande, anziché insegnare loro le risposte

Gli insegnanti si lamentano del carico di lavoro aggiuntivo non retribuito dovuto alla correzione dei test. Le risposte del Direttore generale dell'Istituto di valutazione

Le domande di quinta elementare vogliono registrare la percezione della scuola da parte dello studente. Ma i bambini sono davvero liberi di dire quello che pensano? Risponde il direttore dell'Invalsi

Nelle prove sono contenute domande, in italiano e in matematica, molto impegnative, o su argomenti che non si affrontano a scuola. Ecco a cosa serve valutare gli alunni su questioni complesse

Poiché tutti i test, anche quelli di matematica, sono formulati in forma scritta, secondo gli insegnanti rilevano soprattutto competenze di lettura. Il commento di Paolo Mazzoli, direttore dell’istituto di valutazione

Il direttore dell'Istituto di valutazione risponde alla terza domanda degli insegnanti. E spiega perché i risultati dei test fanno media nell'esame di Stato. Con qualche perplessità.

Attraverso l'analisi statistica dei dati ottenuti dalle prove si possono ottenere informazioni importanti sulla didattica nelle diverse scuole e sui metodi adottati da ciascun insegnante. Parla Paolo Mazzoli, direttore generale dell'Istituto di valutazione

Il direttore generale dell'Istituto di valutazione, Paolo Mazzoli, risponde alle domande degli insegnanti. Affrontando le loro critiche e lanciando anche qualche provocazione