Fisica e Matematica

Tavola periodica, la sai l’ultima?

Cubica, piramidale, circolare, cilindrica, a forma di albero e chi più ne ha più ne metta. Nei centocinquant’anni successivi alla morte di Mendeleev gli scienziati hanno proposto almeno 700 rappresentazioni alternative della tavola, l’ultima la scorsa settimana, in forma di ipergrafo. Sono schemi e architetture pensati per esigenze diverse, di studio, di ricerca o di lavoro, partorite dall’immaginazione scienziati e creativi di tutti i tipi. Una testa, una tavola periodica, verrebbe da dire. Ma il compimento del 150° compleanno della Tavola periodica degli elementi chimici è destinato a segnare una svolta: finalmente, ognuno si può costruire la sua personalissima, unica rappresentazione della tavola utilizzando uno strumento on line, free. La Dimitri Mendeleev Periodic Table of Elements, presentata ai primi di giugno a Mosca dallo studio Lebedev, permette infatti di realizzare migliaia di varianti della celebre tavola. Ma prima di buttarvi nell’impresa, ecco una breve rassegna da cui trarre qualche ispirazione.

A ciascuno la sua tavola periodica

Tra le oltre 700 rappresentazioni alternative della tavola periodica c’è la versione circolare in formato “TROPE” (The Ring Of Periodic Elements), quella a spirale di Theodor Benfey quella a piramide Zmaczynski & Bayley e ancora quella a rombi di Stowe.

Tavola periodica TROPE. La tavola è rappresentata da un anello periodico degli elementi, in cui questi sono distribuiti in spicchi (come fette di una torta) in base alle loro caratteristiche.
La tavola periodica a spirale di Theodor Benfey (1964). Anche in questo caso gli elementi sono distribuiti in spicchi e orientati in una sorta di spirale.

Le tavole sopracitate sono tutte bidimensionali, ma ci sono anche esempi tridimensionali come quello a lamina di Wringley o l’originale albero periodico di Dufour. Quest’ultima, infatti, più che una tavola è un albero degli elementi. Tutte queste varianti alternative sono state sviluppate per evidenziare o enfatizzare certe proprietà chimiche e fisiche degli elementi rispetto alla tavola periodica tradizionale.

A qualcuno piace minimal

Può la tavola periodica degli elementi diventare un “oggetto” di design? La risposta è si!

La tavola periodica minimalista di Alison Haigh.

Ha un nuovo look minimalista la tavola periodica realizzata dalla designer londinese Alison Haigh nel 2013. Qui gli atomi sono rappresentati visivamente e soltanto in base al numero di elettroni che contengono. Una rappresentazione intuitiva, in cui gli elettroni sono puntini e la posizione degli atomi rimane invariata rispetto alla tavola classica (qui maggiori dettagli sulla tavola periodica minimalista).

Finalmente, una tavola personalizzata per tutti

Se tra tutte le tavole esistenti non ne trovate una che faccia al caso vostro, ora potete crearvene una perfettamente personalizzata grazie piattaforma on line presentata nei giorni scorsi a Mosca dallo studio Lebedev, che così ha voluto celebrare l’opera dell’illustre scienziato compatriota.

La Dimitri Mendeleev Periodic Table of Elements consente, per esempio, di impostare la modalità visuale “discovery”, per visualizzare per ciascun elemento l’anno della scoperta, il nome dello scopritore e la bandiera del suo paese di origine. Oppure, la modalità visuale “color”, in cui gli atomi colorati (l’oro in giallo, il ferro in grigio, il rame in rossastro e l’alluminio in argento). Ma si possono scegliere e impostare diverse proprietà chimico-fisiche, nucleari, matematiche, legate all’impatto dell’elemento sull’ambiente e chi più ne ha più ne metta.

Si tratta di uno strumento che permette di ottenere infinite versioni (possibili circa 100 mila varianti): così finalmente ognuno può costruirsi la tavola periodica che più risponde alle proprie esigenze di ricerca, di didattica o di studio o di semplice curiosità. Provare per credere.

Ottavia Bettucci

Laura e PhD in Chimica, fa parte del team Tissue Electronics al Center for Advanced Biomaterials for Healthcare (CABHC-IIT Napoli), dove si occupa dello sviluppo di celle fotovoltaiche organiche in campo biologico. Appassionata di divulgazione scientifica, collabora con Galileo scrivendo di tecnologia.

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