Terapie a confronto

Una combinazione di farmaci antiretrovirali costituita da zidovudina, lamivudina e efavirenz è più efficace di altre attualmente in uso nel trattamento iniziale della Sindrome da immunodeficienza acquisita. Lo dimostrano test clinici condotti da un’équipe del Massachusetts General Hospital in collaborazione con lo Stanford University Medical Center e la Harvard School of Public Health. Lo studio, coordinato da Gregory Robbins e Robert Shaker, è pubblicato sul New England Journal of Medicine. A partire dagli anni ‘90, la terapia a base di farmaci antiretrovirali combinati ha cambiato radicalmente la cura dell’Aids, permettendo ai malati di convivere con la sindrome per molti anni. “Abbiamo la fortuna di disporre di una ampia scelta di terapie antiretrovirali”, dice Robbins. “Ma fino ad ora molti pensavano che il modo in cui venivano combinati non facesse molta differenza”. Lo studio ha confrontato quattro diverse combinazioni di farmaci: i ricercatori hanno condotto test clinici su 620 pazienti (568 negli Stati Uniti e 52 in Italia) seguendoli per 28 mesi. Ciò che è emerso è che alcune combinazioni sono più efficaci di altre, e che anche la sequenza di somministrazione conta. Gli studiosi si propongono ora di investigare i meccanismi biologici alla base dei risultati sperimentali. Questo sarebbe cruciale per progettare trattamenti ancora più efficaci, e che abbiano minori effetti collaterali sul sistema nervoso e sul pancreas rispetto alle terapie attuali. (f.c.)

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