Terra: fatti più in là

L’effetto serra? Bazzecole. Il riscaldamento globale? Quisquiglie. Perché comunque, tra circa 3,5 miliardi di anni, la Terra sarà del tutto inabitabile per colpa del surriscaldamento del Sole che diverrà il 40 per cento più luminoso e potente di oggi. E già molto prima, tra un miliardo di anni, secolo più secolo meno, l’incremento dell’intensità solare provocherà una sorta di “effetto serra umido” con conseguenze letali per la vita sul pianeta. Ma niente paura. Un gruppo di scienziati americani ha già pensato a una soluzione: basta spostare un po’ l’orbita della Terra, allontanandola dal Sole fattosi più caldo. L’idea ha del fantascientifico, ma Don Korycansky dell’Università della California-Santa Cruz, Gregory Laughlin della Nasa e Fred Adams dell’Università del Michigan la stanno per pubblicare sulla rivista Astrophysics and Space Science e la definiscono “preoccupantemente praticabile”. Si tratterebbe di applicare su scala planetaria la cosiddetta tecnica della “gravità assistita”, già usata per il lancio di sonde verso altri pianeti. Un oggetto abbastanza grosso (per esempio un asteroide di qualche centinaio di chilometri di diametro) lanciato in orbita attorno alla Terra la allontanerebbe lentamente dal Sole. Dopo un milione di passaggi, la posizione finale sarebbe del 50 per cento più distante di oggi. Ed effettuando lanci regolari ogni 60 secoli, il pianeta rimarrebbe abitabile per altri cinque miliardi di anni. Certo, qualche inconveniente ci potrebbe essere. Per esempio, una di queste montagne orbitanti potrebbe sempre ripiombare sulla superficie. E nello spostamento c’è il rischio di perdersi per strada la Luna. Ma si sa: non si può avere sempre tutto dalla vita… (a.l.)

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