Una foto dallo spazio quantifica il sollevamento della superficie terrestre nell’area colpita dal terremoto lo scorso 20 maggio: nel punto di massima deformazione la crosta si è alzata di 15 centimetri. Il risultato è stato ottenuto grazie alle immagini scattate dai satelliti radar di COSMO-SkyMed dell’Asi prima e dopo l’evento, il 19 e il 23 maggio. I dati sono stati elaborati da un team di ricercatori coordinati da Eugenio Sansosti del Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Stefano Salvi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia grazie alla tecnica denominata Interferometria Differenziale, che riesce a misurare spostamenti del terreno anche dell’ordine dei centimetri.
Il risultato ottenuto è il cosiddetto interferogramma, cioè una mappa di deformazione espressa in termini di cicli di colore. Ogni ciclo, o frangia, è rappresentativo di circa 1,5 cm di sollevamento della superficie terrestre. L’area con fasce di colore (frange) concentriche nell’interferogramma indica un sollevamento del suolo dovuto alla rottura della faglia sismica al di sotto di 1-2 km di profondità.
Per rendere più evidenti le deformazioni misurate, le frange sono state convertite in deformazione e rappresentate sulla cartografia di GoogleEarth mediante un codice di colori. Le zone azzurre sono quelle affette da deformazione trascurabile, mentre quelle in rosso hanno raggiunto il valore di massimo sollevamento.
I dati satellitari verranno integrati nei prossimi giorni con le informazioni provenienti dalle campagne di rilievo tuttora in corso sul posto da parte degli esperti.
Credit immagine: Agenzia Spaziale Italiana
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