Salute

Un nuovo test per l’infertilità maschile

Un nuovo test in grado di esaminare gli spermatozoi umani senza danneggiarli. A svilupparlo sono stati i ricercatori dell’Università di Sheffield, che raccontano su Molecular Human Reproduction come questa nuova tecnica possa migliorare notevolmente la diagnosi di infertilità maschile. Infatti, il nuovo test utilizza la cosiddetta spettroscopia a risonanza magnetica per esaminare le molecole nello sperma vivo, riuscendo a individuare gli spermatozoi buoni e quelli cattivi, permettendo inoltre che lo sperma esaminato possa essere utilizzato successivamente nei trattamenti di fertilità.

In particolare, la tecnica della spettroscopia a risonanza magnetica consente di ottenere informazioni metaboliche e istologiche in vivo del tessuto preso in esame. A differenza di altri metodi di analisi più invasivi, questa innovativa tecnica si è dimostrata in grado di non danneggiare lo sperma, permettendo così il suo pontenziale riutilizzo per il trattamento della fecondazione in vitro (fiv). “La tecnica della spettroscopia di risonanza magnetica è stata precedentemente utilizzata per esaminare la composizione molecolare di molte cellule e tessuti in altre malattie, come il cancro, ma non è mai stata utilizzata per esaminare spermatozoi vivi”, spiega Martyn Paley, co-autore dello studio.“Questi risultati, quindi, sono i primi al mondo. Avere a disposizione una tecnica che può esaminare la struttura molecolare degli spermatozoi senza danneggiarli è veramente eccitante”.

Una delle sfide più grandi della ricerca è stata quella di differenziare le molecole presenti negli spermatozoi e da quelle presenti nel plasma seminale, liquido in cui gli spermatozoi vengono eiaculati. Per riuscirci, il team di ricercatori si è servito di una tecnica di lavaggio dello sperma attualmente utilizzata per il trattamento della fiv: una centrifuga in grado di ridurre il rumore di fondo delle molecole nel plasma seminale fino a un punto in cui si possono rilevare in modo affidabile quelle degli spermatozoi. “Il lavaggio dello sperma in una centrifuga è fondamentale per questa tecnica in quanto qualsiasi contaminazione dal plasma seminale può essere rilevata anche dal dispositivo della spettroscopia a risonanza magnetica”, spiega Sarah Calvert, che ha collaborato allo studio. “Con le tecniche che sono comunemente usate per la fiv siamo quindi riusciti a minimizzare questa contaminazione”.

Dalle analisi è emerso che un certo numero di molecole, come la colina, i lipidi e il lattato è risultato significativamente diverso tra i vari campioni di spermatozoi presi in esame. “Il fatto che possiamo individuare le differenze nella composizione molecolare tra i campioni di sperma buono e povero è molto importante perché ci offre l’opportunità di sviluppare un nuovo biomarker per migliorare le diagnosi”, conclude l’autore, Steven Reynolds.

Via: Wired.it

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

23 ore fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

3 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

4 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

5 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

1 settimana fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più