Molto discussi come strumenti di valutazione, i test a risposta multipla possono essere invece un utile strumento di studio. I quiz, infatti, favoriscono l’apprendimento perché permettono di ricordare o scegliere con più efficacia i cosiddetti mediatori, un qualsiasi indizio (una parola, una frase o un concetto) che richiami alla mente ciò che si sta cercando di imparare. Lo affermano, in uno studio pubblicato su Science, Mary A. Pyc e Katherine A. Rawson, psicologhe della Kent State University, (Usa).
Per dimostrarlo, le ricercatrici hanno lavorato con 118 studenti di college americani. I volontari dovevano imparare la traduzione di 48 parole in lingua Swahili. Durante lo studio, veniva loro chiesto di inventarsi un mediatore, cioè una parola con suono simile al termine swahili e significato compiuto in lingua inglese (nella coppia wingu-nuvola, per esempio, il mediatore poteva essere wing, che suona come wingu e in inglese significa ala). Una settimana dopo, gli studenti hanno sostenuto una prova d’esame per verificare la loro preparazione.
Dalla correzione dei compiti, è emerso che a ottenere i risultati migliori erano gli studenti che avevano sostenuto, prima dell’esame finale, un test intermedio. Il test era concepito per richiamare alla mente e memorizzare i mediatori inventati per le singole parole swahili o, in alternativa, per suggerire ai ragazzi nuovi, più efficaci mediatori.
Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.119146
