Tinture a rischio

Il peggio è passato, ma certo il rischio rimane. Chi si sottopone oggi alla tintura dei capelli non corre un rischio più alto della norma di sviluppare un linfoma ma chi lo ha fatto regolarmente prima del 1980 sì. Lo afferma uno studio condotto su 5 mila donne dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro che valuta l’aumento della probabilità di sviluppare il tumore del sistema linfatico nel 20 per cento. “E’ ancora prematuro collegare direttamente le vecchie tinture dei capelli con l’insorgenza del linfoma ma certo è che le prove si stanno accumulando”, ha affermato Paolo Boffetta, uno dei ricercatori impegnati nello studio. Nelle ultime settimane un altro lavoro scientifico pubblicato su Journal of the American Medical Association aveva evidenziato un legame fra prodotti per la tintura dei capelli usati negli anni Settanta e i linfomi, escludendo invece un aumento di rischio per lo sviluppo di cancro alla vescica o alla mammella. Le ricerche sono state oggetto di una discussione durante la conferenza internazionale sui linfomi maligni in corso in questi giorni a Lugano. “Negli ultimi 20 anni la frequenza dei linfomi è raddoppiata nel mondo occidentale. Sicuramente virus e altre infezioni hanno contribuito per la maggior parte a questa epidemia ma anche alcuni elementi chimici potrebbero essere coinvolti”, ha spiegato Franco Cavalli presidente della conferenza. “Le sostanze cancerogene sono state rimosse dalle tinture e quindi le persone che le usano oggi possono stare tranquille”, ha aggiunto Gordon McVie dell’Istituto Europeo di Oncologia. “I parrucchieri e le persone che le hanno usate frequentemente in passato però devono stare attenti alla comparsa di gonfiori anormali”. (l.g.)

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