TR35: dieci idee di innovazione

    Hanno meno di 35 anni, sono tutti nuovi potenziali imprenditori, grazie alle innovative tecnologie che portano le loro firme. Sono i vincitori del primo concorso made in Italy di TR35-Giovani Innovatori, l’iniziativa ispirata a quella americana promossa per incentivare la diffusione di nuove tecnologie da Technology Review, la rivista del Mit di Boston. La premiazione, avvenuta ieri, ha dato il via al Forum Ricerca Innovazione Imprenditorialità, a Padova fino al 19 marzo, l’appuntamento annuale dedicato al sostegno e alla diffusione di nuove realtà imprenditoriali. A organizzare il concorso lo stesso Forum con il contributo di Technology Review Italia.

    Tre le categorie premiate dal concorso: tecno (tecnologie varie), info (internet e sistemi informatici) e bio (biotecnologie). I vincitori si sono guadagnati la vittoria non solo per aver sviluppato nuove tecnologie, ma per aver messo a punto soluzioni pratiche e di immediata utilità sociale. Eccole, una per una.

    Si comincia, per l’area tecno, con Paolo Franceschetti che ha ideato Solwa (Solar Water), un sistema per produrre acqua potabile a emissione zero, perché sfrutta solamente l’energia del sole. Nella stessa categoria Luca Ravagnan, premiato per aver sviluppato una tecnica (Supersonic Cluster Beam Implantation, SCBI) grazie alla quale sarà possibile inserire dei microelettrodi all’interno di polimeri per uso biomedico. Chiude il podio per l’area tecno Marco Mandelli, che si è guadagnato il premio per aver sviluppato un nuovo materiale, un “inchiostro magnetico” capace di monitorare la “catena del freddo”, ovvero quel processo che dovrebbe garantire il mantenimento della temperatura al di sotto di una soglia prefissata (per esempio durante la produzione di cibi o vaccini).

    Ad aprire la categoria info è Bice Cavallo, che ha ottenuto il riconoscimento per aver sviluppato un sistema di protezione della privacy mediante reti bayesiane. Giorgia Lodi e il team che rappresenta (con Roberto Baldoni, Leonardo Aniello, Luca Montanari, Hani Qusa) hanno vinto per aver ideato una piattaforma per proteggere le strutture finanziare da attacchi informatici. Cosimo Palmisano ha invece sviluppato un sistema per rinforzare le vendite di un’azienda sfruttando i social network. Alessandra Chiap dell’Università di Trieste, con Mariangela Genna e Barbara Saule, chiudono il quartetto info con un software per tablets digitali in grado di identificare difficoltà nella scrittura a mano dei bambini (collegate alla difficoltà di apprendimento), aiutandone la diagnosi precoce e la correzione.

    Una nuova strategia per la terapia genica nella distrofia muscolare di Duchenne è il progetto di Matteo Bovolenta, premiato per la categoria bio. Insieme a lui, Renato Silvio Mortera è stato premiato per aver trovato un metodo per il rilascio programmato e prolungato di principi farmacologici con creme e unguenti, attraverso l’uso di particelle di silicio. Infine, Loris Sinigoi ha vinto per aver sviluppato un enzima capace di produrre materie plastiche a partire da sostanze naturali.

    I dieci vedranno i loro profili pubblicati sul sito di Tecnology Review e potranno partecipare ora all’EmTech@MIT a Cambridge (Massachusetts).

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