Un braccio genetico

    Il Dna, è proprio il caso di dirlo, ha dato una “mano” alla nanotecnologia. Un gruppo di ricercatori della New York University, diretto da Nadrian C. Seeman, infatti, ha costruito un microscopico braccio meccanico utilizzando molecole di Dna sintetico. Il congegno è costituito da due elementi rigidi che possono ruotare uno rispetto all’altro attorno a un “perno” assumendo due diverse posizioni. Ciascun elemento è stato ottenuto unendo due molecole di Dna sintetico a doppia spirale. Il “perno” che unisce li unisce è invece costituito da una sola molecola di Dna che può passare dallo stato di B-Dna a quello di Z-Dna determinando il movimento del meccanismo. “Costruire sistemi meccanici con del materiale genetico è per ora solamente un’eccitante impresa tecnica”, afferma Seeman in una lettera a Nature, “ma, nei prossimi anni, avrà sicuramente delle applicazioni nello sviluppo dei nano-robot e nella manipolazione molecolare”. (f.f.)

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