Un condono edilizio minaccia la Sicilia

Solo il 18 per cento del litorale siciliano è libero dal cemento. Nella parte restante si alternano zone occupate integralmente dalle costruzioni e nuclei edificati non continui. Con una media di 149 abitazioni a uso vacanza per chilometro quadrato. Questi dati, raccolti dal Wwf, denunciano la situazione dell’abusivismo nella regione. Che, adesso, un disegno di legge regionale vuole sanare con un condono generalizzato. Il Wwf, che si oppone al provvedimento, ha dichiarato le sue motivazioni in una conferenza stampa organizzata a Palermo, mentre oggi riprende il dibattito nell’Assemblea regionale. Da una parte, quindi, c’è il tentativo da parte delle autorità locali di far rientrare nella legalità migliaia di abusi edilizi, dall’altra c’è una legge che viola il principio costituzionale e gli indirizzi dell’Unione Europea in tema di tutela del paesaggio e dell’ambiente. “Come nel resto dell’Italia, anche in Sicilia si è applicato il condono con un gran numero di sanatorie concesse”, spiega Gaetano Benedetto, responsabile delle relazioni istituzionali del Wwf Italia. “Oggi si vorrebbe sanare retroattivamente togliendo in alcune aree i vincoli che la Regione Siciliana aveva posto sin dal 1976”. E, secondo gli ambientalisti, che chiedono al neoeletto presidente Berlusconi un indirizzo politico chiaro sul tema, questo provvedimento creerebbe un precedente dannoso per tutte le situazioni di abusivismo edilizio, più di 800 mila, presenti nel Paese. (p.c.)

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