Salute

Un farmaco anti emicrania che agisce in pochi giorni

(Credits: Rachelakelso/Flikcr CC)

Ecco Tev-48125, un nuovo farmaco sperimentale per la prevenzione dell’emicrania cronica, in grado di diminuire significativamente il numero di ore di mal di testa tra i tre e i sette giorni dopo la prima iniezione. “L’emicrania cronica, definita come la comparsa di episodi di cefalea almeno 15 giorni al mese, colpisce circa l’1% della popolazione adulta, ma di questa meno del 5% ricevono una diagnosi corretta e un trattamento adeguato”, spiega su Neurology Marcelo Bigal di Teva Pharmaceuticals, azienda che ha sviluppato il composto. “La maggior parte delle persone che ricevono farmaci preventivi per l’emicrania cronica smettono di usarli, e uno dei motivi è che il trattamento può impiegare molto tempo per diventare veramente efficace”.

Tev-48125 è un anticorpo che blocca il peptide correlato al gene della calcitonina, che svolge un ruolo importante nel dolore dell’emicrania. Lo studio di fase 2 ha coinvolto 261 persone con emicrania cronica da almeno 18 anni e una media di 162 ore di mal di testa al mese. Dei partecipanti, 87 persone hanno ricevuto un’iniezione mensile per tre mesi con una bassa dose del farmaco, 85 persone hanno ricevuto una dose elevata e 89 invece un placebo.

Dai risultati è emerso che dopo una settimana il numero medio di ore di mal di testa è sceso di 2,9 ore per le persone che assumevano placebo, 9,1 ore per le persone che prendevano la dose bassa di Tev-48125 e 11,4 ore per coloro a cui era stato somministrato il dosaggio più alto. Anche per il numero di giorni con cefalea moderata o grave entrambe le dosi hanno mostrato una differenza rispetto al placebo dopo due settimane di trattamento, con mal di testa ridotto di 0,8 giorni per il placebo, 1.3 giorni per la bassa dose e 1,5 giorni per il dosaggio più alto.

Riferimenti: Neurology doi: http://dx.doi.org/10.1212/WNL.0000000000002801

Marta Musso

Laureata in Scienze Naturali alla Sapienza di Roma con una tesi in biologia marina, ha sempre avuto il pallino della scrittura. Curiosa e armata del suo bagaglio di conoscenze, si è lanciata nel mondo del giornalismo e della divulgazione scientifica. “In fin dei conti giocare con le parole è un po' come giocare con gli elementi chimici”.

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