Un robot all’università

    Dalla prossima settimana i visitatori del King’s College di Londra troveranno ad accoglierli il robot Inkha (Interactive neurotic King’s head assembly). L’automa realizzato dagli studenti del Dipartimento di Ingegneria meccanica dello stesso College non ha un aspetto umano, ma è solo un mezzobusto collocato su un supporto piramidale. Tuttavia grazie a telecamere nascoste e sensori all’infrarosso il robot può rilevare ciò che avviene nell’ambiente circostante e scorgere i colori muovendo occhi, bocca, testa e collo in risposta agli stimoli esterni. Questo permette all’automa di interagire con i visitatori senza limitarsi alle sole indicazioni di rito su luoghi ed eventi. Come ogni segretaria che si rispetti Inkha è curiosa di sapere ciò che accade: non esita a fare commenti sul tempo o a criticare l’abbigliamento dei passanti. Chiacchiera con chi le sta accanto e si annoia se non c’è nessuno nelle vicinanze. Dopo una precedente esperienza di soli sette giorni in cui il robot si è confrontato con i partecipanti a una manifestazione scientifica interattiva, il King’s College ha deciso di impiegarlo per ridurre i costi del personale addetto alla reception. Un terzo degli ospiti che richiedono informazioni infatti desidera esclusivamente sapere dove recarsi e a questi Inkha potrà fornire esaurienti indicazioni 24 ore su 24. “Speriamo solo che i suoi motori non si inceppino”, auspica Matthew Walker, uno dei ricercatori che hanno contribuito alla realizzazione del progetto. (g.p.)

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