Salute

Un sondaggio per fermare l’HIV

Oggigiorno l’Aids rimane una malattia circoscritta in Italia e nei paesi industrializzati, ma non è ancora stata debellata. Abbassare ulteriormente l’incidenza della malattia, che in Italia è di 5,8 casi annui ogni 100000 abitanti, non è un’impresa semplice, perché non esistono né una cura né un vaccino contro l’Aids. La migliore cosa da fare rimane ancora la prevenzione o, per le persone colpite, un’assistenza efficace. A questo scopo il progetto Priorità AIDS vuole tracciare delle priorità che aiutino a sviluppare interventi efficaci di assistenza, prevenzione e ricerca in Italia nei prossimi cinque anni. Per farlo i promotori dell’iniziativa, l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri e dalla Fondazione Smith Kline, hanno deciso di chiedere il parere del pubblico con un sondaggio online, interamente anonimo, al quale invitiamo chiunque a partecipare.

Non è necessario essere degli esperti per rispondere alle domande, anzi il sondaggio è rivolto proprio alle persone che non hanno formazione medica e non praticano professione medica. Infatti l’idea degli organizzatori è che le priorità di azione, anche nella ricerca, vadano decise ascoltando il pubblico. Quindi le le domande sono rivolte sia alle persone che sono affette da Hiv (o hanno familiari e amici che soffrono di questa malattia) sia a coloro che sono semplicemente interessati all’argomento.

I suggerimenti raccolti nel sondaggio serviranno, tra le varie cose, per organizzare in maniera mirata interventi sanitari e di informazione verso i cittadini. Quest’ultimo è un punto fondamentale nella prevenzione di una malattia che colpisce soprattutto a causa della mancanza di un’informazione capillare sulle sue modalità di trasmissione.

Il rilevamento si chiuderà verso metà luglio. I risultati saranno discussi in un incontro con le associazioni, i rappresentanti di industrie farmaceutiche di settore e i decisori di politica sanitaria. Si arriverà infine alla stesura di un documento da diffondere tra rappresentanti del mondo politico-istituzionale e sanitario, società scientifiche, aziende farmaceutiche, giornalisti e ricercatori. Con la speranza che questo lavoro possa avviare un piano di azione concreto contro un male troppo spesso dimenticato.

Flavio Alunni

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