Un taxi per lo Spazio

2017: appuntamento con i primi viaggio nello Spazio con veicoli realizzati da aziende private. La promessa è del Commercial Crew Program (CCP), il programma coordinato dalla Nasa per lo sviluppo di veicoli spaziali destinati a trasportare esseri umani nello Spazio, completamente assemblati da privati.

Sono quattro le compagnie private selezionate dall’agenzia spaziale americana come parte del programma: Boeing, Blue Origin, Sierra Nevada Corporation e SpaceX; tutte le aziende stanno già lavorando a mezzi di trasporto unici e tecnologicamente avanzati e si stanno preparando ai rigidi test previsti per il 2014. Il team di ingegneri del CCP sta collaborando strettamente con i partner scelti per sviluppare le prossime missioni con equipaggio umano. “Già quest’anno la Nasa e i suoi partner stanno facendo dei progressi incredibili per raggiungere l’obiettivo di lanciare passeggeri e astronauti in una orbita terrestre bassa,” ha infatti commentato Kathy Lueders, manager del programma: “Quest’anno condurremo i test degli hardware, dimostrazioni di volo e l’assegnazione del contratto per la Commercial Crew Transportation Capability. Siamo eccitati per quello che ci aspetta in futuro e non vediamo l’ora di esaltare i progressi incredibili fatti dai nostri partner nello sviluppo dei viaggio nello Spazio con esseri umani.”

Ma quali sono gli obiettivi raggiunti finora dalle compagnie, e come si preparano ad affrontare i test futuri?
La Boeing sta sviluppando un veicolo chiamato CST-100, con forma simile a quella delle capsule Apollo, destinata ad essere lanciata da un Atlas V, un veicolo di lancio non riutilizzabile costruito dalla United Launch Alliance. Alcuni test sono già stati condotti sul mezzo per vedere come esso reagirebbe in varie situazioni di emergenza, e il modello è in attesa di essere sottoposto a una revisione del design per prepararlo alla produzione.

Nel frattempo, la Sierra Nevada Corporation ha appena finito di revisionare il progetto del suo Dream Chaser, un veicolo dall’aspetto simile a quello di un aeroplano e che, proprio come un aereo, sarebbe in grado di atterrare su una pista. Nonostante alcuni dei test condotti nell’autunno del 2013 si fossero conclusi con il prototipo che sbandava fuori dalla pista di atterraggio, il nuovo design, assicurano gli ingegneri, è in grado di eseguire decolli e atterraggi perfettamente controllati. “Avendo raggiunto queste importanti pietre miliari, l’Snc è certa che il progetto è sicuro e che il veicolo può volare con successo nel range di altitudini previsto,” ha commentato Mark Sirangelo, vice presidente della Sierra Nevada Corporation, “Stiamo ora lavorando e migliorando il prototipo per eseguire ulteriori test nel 2014.”

La Blue Origin, intanto, sta lavorando su New Shepard, un veicolo in grado di trasportare tre o più astronauti, oltre a un modulo di propulsione separato, in un volo suborbitale, ovvero un volo spaziale la cui orbita interseca l’atmosfera senza compiere una rivoluzione completa. Al momento gli ingegneri stanno revisionando il serbatoio, ma la Nasa progetta già di effettuare ulteriori test più tardi durante l’anno.

La capsula Dragon della SpaceX, infine, è già stata usata in passato per missioni di trasporto merci dirette alla Stazione Spaziale Internazionale e si sta preparando per ottenere la certificazione necessaria per trasportare anche un equipaggio.

Riferimenti: Nasa

Credits immagine: The Boeing Company via Nasa

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