Una bussola nelle radici

Gli scienziati del John Innes Centre di Norwich, in Gran Bretagna, hanno scoperto il modo in cui le radici delle piante superano gli ostacoli del terreno, trovano la rotta più libera e evitano di scontrarsi le une con le altre. “La chiave per capire questo fenomeno”, spiega  il biologo dello sviluppo Liam Dolan che ha condotto lo studio, “sta tutta nei peli che ricoprono le radici delle piante”. Come riportato su Science, si tratta di una specie di peluria che si dirama solo quando la pianta ‘sa’ che il passaggio è sgombro e che, in un certo senso, guida la radice. “Le piante esaminano il sottosuolo più o meno come fanno le persone al buio” spiega  Dolan: “Se si trovano nei pressi di un ostacolo, cercano di muoversi verso la strada più libera”.

I ricercatori hanno compreso il meccanismo che si trova alla base di questa ‘abilità’ : la proteina Rhd2 produce radicali liberi che stimolano l’assorbimento del calcio dal suolo. Il calcio a sua volta stimola l’attività della proteina, che dà luogo ad  altri radicali liberi. Quando un ostacolo blocca la crescita, il circolo si interrompe perché la pianta non riesce più ad assorbire il calcio, e la crescita comincia in un’altra direzione. “Si tratta di un sistema raffinato e complesso”, spiega ancora Dolan, “che permette alla pianta di sopravvivere nelle condizioni più difficili”. Secondo gli autori dello studio questo sistema è anche la chiave per capire come facciano certe radici a svilupparsi tanto velocemente una volta intaccato il terreno. Laddove infatti il suolo è povero di nutrimenti, come in certe zone dell’Australia e dell’Africa sub-Sahariana, le piante si sono adattate sviluppando radici con molti più peli. Ulteriori studi in questo campo potrebbero essere indirizzati verso lo sviluppo di piante in grado di sopravvivere nelle situazioni più inospitali. (s.f.)

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