Una coda come scudo

Gli scoiattoli, attaccati dai serpenti a sonagli, surriscaldano la propria coda facendo così capire al predatore di non avere nessuna paura di lui. Questa è la tesi presentata da Aaron Rundus dell’Università della California all’incontro annuale della Animal Behavior Society a Oaxaca in Messico. I serpenti, come noto, cacciano avvalendosi di apparati percettivi che segnalano la presenza di un’eventuale preda tramite la loro temperatura corporea. Piatto preferito dei serpenti a sonagli sono i cuccioli di scoiattolo, ma i genitori hanno un’ottima tattica per difendere i propri figli. Secondo i ricercatori californiani gli scoiattoli, minacciati dai rettili, alzano la coda in aria e la surriscaldano dilatando i vasi sanguigni. Così facendo mostrano al predatore di essere di taglia più grossa di quanto avesse percepito e di poter utilizzare la coda come arma per difendersi da lui. I ricercatori sono arrivati a questa conclusione filmando, con una camera a infrarossi, il comportamento di uno scoiattolo selvatico rinchiuso in una gabbia insieme con un serpente a sonagli. La ricerca inoltre dimostra come questo gesto d’autodifesa sia del tutto volontario, infatti, quando lo scoiattolo è stato rinchiuso insieme con un serpente finto, non ha avuto nessuna reazione “termica”. Prossimo passo dei ricercatori californiani sarà l’analisi della conto-reazione del serpente nei confronti di una preda che surriscaldi o meno la propria coda. Questo sarà possibile grazie a uno scoiattolo robot in cui si può variare a piacimento la temperatura della coda. (b.s)

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