Una cometa molto speciale

Hale-Bopp sta regalando emozioni a chiunque alzi lo sguardo al cielo in queste sere di primavera. E riserva sorprese agli astronomi che stanno seguendo la cometa nel suo viaggio verso il Sole con decine di strumenti, collocati a Terra o in orbita intorno al nostro pianeta. Le osservazioni realizzate con il Telescopio Spaziale Hubble, per esempio, sono destinate a modificare radicalmente le convinzioni finora maturate sulla struttura delle comete.

Un gruppo di ricercatori guidati dall’astrofisico della Johns Hopkins University, Harold Weaver, ha elaborato i dati raccolti da Hubble durante un anno e ha concluso che il nucleo di Hale-Bopp è ben diverso da una palla di ghiaccio in cui siano omogeneamente distribuiti gli altri elementi chimici. Il lavoro di Weaver e colleghi, pubblicato sull’ultimo numero di Science, potrebbe costringere a rivedere tutte le teorie finora formulate sulla struttura delle comete. Sempre che Hale-Bopp non rappresenti un’eccezione.

Hale-Bopp ha “sfiorato” la Terra il 22 marzo scorso (passando a una distanza di 197 milioni di chilometri dal nostro pianeta) e continua a correre verso il Sole. Il primo aprile la cometa raggiungerà il perielio (il punto più vicino alla stella) e invertirà la rotta per tornare nelle buie e fredde periferie del sistema solare. E anche lei si raffredderà, perdendo quella chioma che la rende così appariscente. Prima che ciò accada potremo ancora vederla per molti giorni circondata dal suo alone, fatto di ioni (atomi senza i loro elettroni), polveri e acqua.

Proprio studiando la coda della cometa, gli astrofisici della Johns Hopkins University si sono accorti che la distribuzione degli elementi chimici nel nucleo non è omogenea come prevedono le teorie più comuni. Se così fosse, quando il ghiaccio sublima per passare direttamente allo stato di vapore acqueo i composti chimici e le polveri dovrebbero essere rilasciati in proporzioni simili. Al contrario, i dati relativi alla coda di Hale-Bopp mostrano che i composti chimici sono emessi in proporzioni molto diverse rispetto al vapore acqueo. Nel periodo compreso tra l’aprile e l’ottobre 1996 il tasso di emissione di acqua è cresciuto di 13 volte mentre il tasso di espulsione delle polveri è aumentato di un fattore 2 e quello del bisolfato di carbonio di un fattore 3. Questo fatto indica, secondo gli scienziati americani, che gli elementi chimici, come il bisolfato di carbonio e il biossido di carbonio, non sono contenuti nella parte ghiacciata della cometa.

Come se non bastasse, durante il settembre scorso l’Hubble Space Telescope ha registrato un’espulsione di materia dal nucleo di Hale-Bopp. In meno di un’ora la quantità di polvere emessa è aumentata di otto volte. “La superficie di questa cometa”, commenta Harold Weaver, “deve essere un luogo incredibilmente dinamico”. Un luogo spazzato da “venti” di particelle provenienti dal Sole il cui effetto è più o meno vistoso a seconda di quale faccia della cometa è investita. I grandi getti si verificano quando una zona ghiacciata del nucleo si trova rivolta per la prima volta verso il Sole.

In questi giorni Hale-Bopp perde acqua al ritmo di 250 tonnellate al secondo. Una quantità che sorprende anche gli astronomi, abituati a tassi di sublimazione del ghiaccio assai più piccoli (10 volte nel caso della cometa di Halley). C’è anche chi si è preoccupato di calcolare quanto potrà sopravvivere Hale-Bopp a una simile emorragia. Secondo le valutazioni dello European Southern Observatory (Eso) il ghiaccio contenuto nel nucleo si esaurirà dopo 265 anni di emissione ai ritmi attuali. Va però considerato che solo quando la cometa si avvicina al Sole come in questo periodo le sue scorte di acqua ghiacciata vengono ridotte così drasticamente.

Inoltre, e anche questo dato emerge dall’articolo di Science firmato da Weaver e colleghi, Hale-Bopp ha un diametro che oscilla tra i 30 e i 40 chilometri. Un valore molto grande se confrontato con i 10 chilometri di diametro di Halley o del meteorite che provocò l’estinzione dei dinosauri sulla Terra 65 milioni di anni fa.

Hale-Bopp è dunque una cometa gigante, con un nucleo fatto di regioni diverse, ciascuna delle quali sembra contenere polveri ed elementi chimici distinti. Due caratteristiche che per ora la rendono unica e che potrebbero chiarire alcuni dei misteri relativi alla formazione del sistema solare.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here