Categorie: Spazio

Una Luna colma d’acqua

Non solo vi è acqua sulla Luna, ma è molta di più di quanto si pensasse: sembra infatti che il nostro satellite ospiti, sotto la sua superficie, una quantità di acqua pari a quella presente nello strato superiore del mantello terrestre. A tre anni di distanza dal clamoroso annuncio della Nasa che stabiliva una volta per tutte la presenza del prezioso liquido sulla nostro satellite, lo stesso gruppo di ricercatori pubblica su Science la non meno sorprendente precisazione. 

Autori dello studio sono i geologi della Brown University (Providence, Usa) e della Carnegie Institution di Washington, che per anni hanno analizzato i campioni di suolo lunare riportati dalla missione Apollo 17 della Nasa. Le loro conclusioni arrivano dall’analisi delle cosiddette inclusioni fuse, ovvero piccole bolle di roccia fusa intrappolate all’interno di cristalli nelle rocce prodotte dalle colate laviche. Si tratta quindi di campioni di magma che, non avendo subito gli effetti delle alte temperature, conservano ancora  tutte le sostanze volatili – tra cui l’acqua – alle stesse concentrazioni in cui si trovano nel mantello lunare. 

Osservare queste pietre, formatesi con le eruzioni vulcaniche di circa tre miliardi di anni fa, è come guardare direttamente l’interno della Luna. I geologi hanno analizzato i cristalli con una microsonda ionica, uno strumento che determina la composizione chimica dei minerali, rilevando elementi presenti anche solo in tracce. Una volta misurata la concentrazione di acqua, gli scienziati sono riusciti a stimare la quantità del liquido presente nel mantello. E, sorpresa, i risultati dicono che potrebbe essere compresa tra 615 e 1410 ppm (parti per milione): cifre paragonabili a quelle del mantello terrestre (500-1000 ppm), e superiori di circa cento volte rispetto alle stime precedenti.

“Nel 2008 avevamo stabilito che il contenuto di acqua nel magma lunare avrebbe dovuto essere simile a quello della lava proveniente dal mantello superiore della Terra. Ora abbiamo provato che è realmente così”, ha detto Alberto E. Saal, tra gli autori dello studio. Tuttavia i ricercatori invitano alla cautela: questi dati non significano che la Luna sia davvero piena d’acqua, ma solo che vi sono dei luoghi in cui è più abbondante. Punto fondamentale, questo, perché altrimenti verrebbe a cadere la teoria più accreditata sull’origine della Luna, secondo cui il satellite sarebbe un frammento della Terra, sbalzato lontano dal pianeta quattro miliardi di anni fa, in seguito all’impatto con un oggetto di dimensioni simili a quelle di Marte. Un evento di tali proporzioni, infatti, avrebbe fatto evaporare tutta l’acqua presente sulla Luna. “Se tutta la Luna presentasse una quantità d’acqua equivalente a quella che abbiamo analizzato, allora la teoria dell’impatto gigante sarebbe compromessa. Come quest’acqua sia poi arrivata sul satellite, è un problema del tutto aperto”, ha concluso Saal.

Riferimenti: Science DOI: 10.1126/science.1204626; Nasa

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