Una memoria da competizione

Tra gli animali il leone marino ha la memoria più lunga, tanto da ripetere un trucco imparato per leggere lettere e numeri anche dopo dieci anni. E’ quello che ha fatto Rio, una femmina di leone marino, che ha infranto un dogma della scienza: quello secondo cui le capacità tipiche dell’apprendimento, come saper distinguere i simboli e saperli associare che richiedono sofisticati processi cerebrali, sono una prerogativa degli esseri umani e, al massimo, dei primati non umani. Rio, invece, ha sbalordito i primi e ha battuto i secondi quanto a capacità di imparare e memorizzare. Colleen Kastak e Ronald Schusterman, biologi del Long Marine Laboratory dell’università della California, le avevano insegnato nel 1991 a riconoscere una stessa figura: prima le avevano mostrato una carta con scritto sopra un numero o una lettera e successivamente le avevano posto davanti due carte, una con lo stesso simbolo della precedente, l’altra con un segno diverso. Ogni volta che Rio sceglieva la carta giusta, quella cioè che aveva il simbolo identico alla prima, era premiata con un pesce. Hanno ripetuto l’esperimento nel 2001 usando però numeri e lettere differenti. L’animale ha superato di nuovo il test, mostrando che pur non ricordando i singoli simboli, che non potevano esserle famigliari, riusciva ad applicare il concetto di “identità” a una nuova situazione. Secondo i ricercatori, che hanno pubblicato i risultati sull’Animal Cognition Journal, questa straordinaria memoria fotografica a lungo termine aiuterebbe i leoni marini a riconoscere le differenti specie di prede disponibili a seconda del periodo dell’anno. (d.d.v.)

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