Una proteina per curare la cecità

Una proteina dell’occhio potrebbe essere protagonista di una nuova terapia genica per prevenire la cecità da retinopatia diabetica e degenerazione maculare. Queste malattie di origine ischemica, cioè causate da difetti nella circolazione del sangue, inducono una proliferazione anomala di vasi sanguigni per sopperire allo scarso apporto di ossigeno all’occhio. Ma i vasi in soprannumero “oscurano” la cornea e l’umor vitreo e, impedendo l’arrivo della luce sulla retina, provocano una progressiva cecità. Noel Bouck, microbiologa e immunologa presso la Northwestern University Medical School di Chicago, ha scoperto che il Pedf (pigment epithelium-derived growth factor), una proteina che si trova normalmente nell’occhio sano, inibisce la crescita aberrante di vasi sanguigni nelle cavie di laboratorio affette da una patologia analoga a quella umana. Bouck e i colleghi hanno anche scoperto che la presenza di Pedf nell’occhio è regolata dall’ossigeno: quando c’è poco ossigeno, come nel caso di un evento ischemico, la quantità di Pedf cala, in maniera da permettere la proliferazione di nuovi vasi. I ricercatori hanno somministrato dosi giornaliere molto basse di proteina ricombinante agli animali (2.2 milligrammi per chilogrammo). Risultato: i vasi “superflui” smettevano di invadere lo spazio oculare. Il Pedf agisce causando la morte cellulare (apoptosi) delle cellule endoteliali, senza danneggiare la morfologia dell’occhio. Una ditta farmaceutica americana ha ottenuto la licenza esclusiva per l’impiego del Pedf (che, stando ai risultati dello studio di Bouck, potrebbe rivelarsi efficace anche nelle terapie anticancro) nellaterapia genica oculare. (f.n.)

1 commento

  1. salve mi chiamo giovanni è sono di palermo,purtroppo mio padre soffre di retinopatia diabetica all’ultimo stadio;infatti da poco tempo si dispera perchè quel poco che riusciva a vedere,non esiste più.mi chiedo: dato che non abbiamo niente da perdere si potrebbe usare mio padre come cavia per qualche sperimento propio sul problema che affronta;oppure se potete indirizzarmi in qualche clinica dove seguono queste persone affette da questo tipo di patologia.vi prego di aiutarmi perchè non voglio che mio padre si scoraggi.grazie in anticipo

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