Una questione di famiglia

Alcune specie di insetti sono più tolleranti di altre all’inquinamento ambientale, pur vivendo sulle rive dello stesso fiume o ruscello. Ma come mai? Per spiegarlo potrebbe essere utile esaminare l’albero genealogico degli insetti, come emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Nord Carolina guidati da David Buchwalter.

Studiare la storia evolutiva degli insetti, si legge su Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas), può permettere di predire la tolleranza allo stress ambientale di più di 6.500 specie presenti nel Nord America. Insieme ai colleghi dell’Università della California di Riverside e di quelli dell’Us Geological Survey, Buchwalter ha esaminato 21 specie di insetti che vivono intorno ai ruscelli in Nord Carolina, California, Oregon e Colorado al cadmio, un metallo cancerogeno per gli esseri umani presente nelle batterie e vicino alle miniere e ai siti industriali.

Esponendo gli insetti a diversi isotopi di cadmio, attraverso una tecnica che permette di misurare le concentrazioni metalliche nel corso del tempo, i ricercatori hanno potuto rilevare il tasso di assunzione e il tasso di eliminazione del metallo, se e quali proteine sono state importanti per la disintossicazione e, infine, se gli insetti vicini filogeneticamente hanno un grado di tolleranza simile. Dai risultati è venuta fuori una grande differenza nel modo in cui questi insetti processano la sostanza nociva: l’insetto più sensibile assorbe il metallo 65 volte di più dell’ultimo della lista. Discorso simile per la capacità di eliminarlo dai tessuti, con un range che varia di 25 volte tra i due estremi. Come si attendeva, nella maggior parte dei casi gli insetti appartenenti a una stessa famiglia hanno mostrato simile sensibilità alla presenza dell’inquinante. “I nostri risultati”, commentano gli autori, “suggeriscono la possibilità di predire la tolleranza delle specie alle sostanze nocive su base filogenetica”. (r.p.)

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