Categorie: SpazioTecnologia

Una stazione spaziale gonfiabile

Una volta assemblati, potrebbero sembrare dei castelli gonfiabili per bambini a tema spaziale; si tratta invece dei nuovi moduli che verranno aggiunti alla Stazione spaziale internazionale a partire da settembre di quest’anno: il Bigelow Expandable Activity Module (Beam) ha infatti superato tutti i test stabiliti dalla Nasa per essere utilizzato a bordo della casa orbitante, a cui verrà collegato per un periodo di prova di due anni.

Durante questo tempo, i ricercatori e gli astronauti a bordo testeranno quanto effettivamente Beam sia adatto a sopportare le condizioni dello Spazio e la sua resistenza a radiazioni, accelerazione e impatti di micrometeoriti e detriti. Se i test andranno come previsto, Beam potrebbe, in futuro, addirittura essere usato per rimpiazzare l’intera Stazione Spaziale Internazionale, o come un modulo collocato sulla Luna per realizzare un habitat adatto agli esseri umani.

Ma in cosa consiste, di fatto, il Bigelow Expandable Activity Module? Si tratta di segmenti intercambiabili che possono essere connessi insieme e assemblati per creare ambienti più o meno grandi. Questi vengono trasportati nello spazio sgonfi e ripiegati, in modo da occupare ciascuno una superficie non più grande di 1,5 x 2 m. Una volta raggiunta la stazione, il braccio robotico ad essa connesso ne collegherà uno al modulo Tranquility dell’Iss. Gli astronauti a bordo “gonfieranno” poi il nuovo ambiente, nello stesso modo in cui viene gonfiato un materassino da spiaggia.

Il primo modulo, pronto per essere lanciato quest’anno, può espandersi fino a misurare 3 x 3,6 m (all’incirca le misure di una camera da letto), ma progetti futuri includono moduli in grado di espandersi fino ad occupare un volume di oltre 300 metri cubi.

“Dopo che il modulo è stato attaccato alla Stazione spaziale internazionale, l’equipaggio attiverà un sistema di pressurizzazione in grado di far espandere la struttura utilizzando l’aria contenuta nel modulo,” spiega il sito di Bigelow Aerospace: “Gli astronauti entreranno periodicamente nel modulo per raccogliere dati riguardo la sua performance ed eseguire alcune ispezioni. Dopo questo periodo di prova, il modulo sarà quindi espulso dalla stazione”.

Riferimenti e credits immagine: Bigelow Aerospace

Claudia De Luca

Dopo la laurea triennale in Fisica e Astrofisica alla Sapienza capisce che la vita da ricercatrice non fa per lei e decide di frequentare il Master in Giornalismo e Comunicazione della Scienza all'Università di Ferrara, per imparare a conciliare il suo amore per la scienza e la sua passione per la scrittura.

Articoli recenti

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

2 giorni fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

5 giorni fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

6 giorni fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

7 giorni fa

Leptospirosi: perché crescono i casi a New York?

Mai così tanti casi di leptospirosi in un anno dal 2001: a contribuire all’aumento delle…

1 settimana fa

Fogli d’oro sottilissimi: arriva il goldene

Potrebbe essere usato in diverse applicazioni come catalizzatore per la conversione dell'anidride carbonica e la…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più