Categorie: Vita

Un’antenna per un emisfero

Anche gli insetti hanno un cervello diviso in due “emisferi” e l’antenna destra svolge funzioni diverse da quella sinistra. Se l’asimmetria cerebrale era ormai assodata per gli esseri umani per gli altri vertebrati, per gli insetti era solo ipotizzata. La conferma arriva ora da uno studio pubblicato su Plos One, condotto da Giorgio Vallortigara del Centro Mente/Cervello dell’Università di Trento (Cimec), e da Lesley J. Rogers del Centro di Neuroscienze e Comportamento Animale dell’Università del New England, in Australia.

Gli etologi hanno studiato alcuni gruppi di api (Apis mellifera), servendosi di una procedura già sperimentata, nota come  “riflesso di estensione della proboscide” (Per, Proboscis Extension Reflex). Se alle api viene data una goccia di acqua zuccherata, queste estendono la ligula, cioè l’apparato che serve loro per suggere il cibo. Se questo è precedeuto da uno stimolo odoroso (per esempio di limone), dopo poco l’ape estrae la ligula al solo stimolo olfattivo, anche in assenza della goccia di acqua e zucchero. Vallortigara e Rogers sono così riusciti a verificare che le api possono ricordare gli odori e associarli ai diversi stimoli.

L’apprendimento degli odori e la loro memorizzazione avviene grazie alle antenne, che risultano però avere una diversa specializzazione: l’antenna destra e relative strutture nervose sembrano giocare un ruolo nella memoria a breve termine (fino a tre ore), mentre l’antenna sinistra appare importante in fase di consolidamento della memoria a lungo termine.

La lateralizzazione, sostengono i ricercatori, potrebbe essere collegata alla necessità che la registrazione transitoria degli stimoli (utile nelle fasi di ricerca del cibo e di apprendimento di nuovi odori) non interferisca con la memoria consolidata. (e.r.)

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