L’uragano Dorian non si arresta e ora sta devastando le Bahamas. La sua potenza fa sì che il National Hurricane Center degli Stati Uniti l’abbia paragonato al 1935 Labor Day hurricane, il più forte uragano atlantico mai registrato nella storia – da non dimenticare l’uragano Katrina nell’agosto del 2005, il secondo più grave per i danni economici, e anche l’uragano Sandy, Camille, Andrew ed altri. Tutti questi uragani hanno nomi particolari. Ma in che modo vengono decisi? La scelta non è casuale, come spiega il National Hurricane Center. Ecco la storia dei nomi e di come vengono decisi.
Fra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900 molti uragani delle Indie occidentali (i paesi e le isole comprese fra la Florida e il Venezuela) venivano identificati con il nome del santo del giorno in cui si manifestavano. Successivamente, durante la Seconda guerra mondiale i metereologi dell’esercito e della marina hanno iniziato ad assegnare nomi femminili alle tempeste. Questo metodo risultò così semplice che il National Hurricane Center lo adottò, a partire dal 1953, conferendo nomi femminili agli uragani. Soltanto nel 1978 furono inclusi anche nomi maschili per la metà degli eventi, una parità dei sessi anche per i cicloni tropicali.
Attualmente l’Organizzazione meteorologica mondiale (World Meteorological Organization – Wmo) mantiene sei liste, ciascuna contenente 21 nomi maschili e femminili, che vengono scelti per gli uragani. L’idea è che ogni lista sia valida per un determinato anno, ad esempio per il 2019 c’è un elenco di 21 nomi possibili per 21 uragani – in questo caso è stato scelto Dorian. Mentre per il 2020 ci sono altri 21 nomi e così via, fino alla sesta lista di nomi che sarà valida per il 2024. Successivamente, a partire dall’anno 2025 si ricomincia con il primo elenco. Qui la griglia con le sei liste per i cicloni atlantici, pubblicata sul sito del National Hurricane Center.
Anche la scelta di avere 21 nomi per ciascuna lista non è casuale, dato che ogni nome inizia con una diversa lettera dell’alfabeto (se ci fossero più di 21 uragani in un anno i meteorologi andranno ad attingere alle lettere dell’alfabeto greco, chiamandoli con i nomi di queste lettere).
Dorian non è un nome molto frequente. Dei circa 14 milioni di abitanti della Florida, per esempio, soltanto 857 si chiamano Dorian, si legge in un articolo su Tampa Bay Times. A sentirlo pronunciare ci viene subito in mente Il ritratto di Dorian Grey, il noto romanzo di Oscar Wilde in cui il protagonista fa un patto col demonio per rimanere giovane, mentre sarà il suo ritratto a invecchiare. Scherzosamente alcuni utenti su Facebook hanno creato l’evento pubblico Fa sì che Dorian guardi il suo ritratto così che non colpisca la Florida (di The Cloak & Blaster).
Già, perché il prossimo obiettivo probabile dell’uragano Dorian è la Florida. Mentre parliamo dell’origine del suo nome, infatti, Dorian continua nella sua opera distruttiva e attualmente si sta abbattendo sulle Bahamas, su cui è fermo da circa 48 ore. Il bilancio a oggi, 3 settembre, è pari a cinque vittime, anche se potrebbe ancora salire. Si tratta di una “devastazione senza precedenti”, secondo le affermazioni del premier della Bahamas, Hubert Minnis, che parla di una “tragedia storica”. A confermarlo sono anche le sue dimensioni e il suo aspetto, come mostrano le spettacolari immagini appena scattate dallo spazio, precisamente dalla Stazione spaziale internazionale, da Luca Parmitano all’interno della missione Beyond.
Via Wired.it
Crediti immagine: Nasa. Immagine scattata dall’astronauta Christine Koch sulla Stazione Spaziale Internazionale.
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