Si parla da tempo della possibilità di utilizzare l’aspirina per combattere i tumori. Ora però il trattamento ha ricevuto un’investitura ufficiale: la Us Preventive Services Task Force(Uspstf), un panel di esperti indipendenti che si occupa di realizzare linee guida in ambito di medicina preventiva, ha infatti raccomandato l’utilizzo dell’aspira (a basse dosi, come aspirinetta o cardio aspirina) per prevenire il cancro del colon–retto, in pazienti che presentino anche il rischio di disturbicardiovascolari. Le indicazioni dell’Uspstf sono ancora in fase di revisione, ma se approvate definitivamente apriranno le porte all’uso preventivo del farmaco nella popolazione americana che rientra nelle linee guida.
La decisione del panel americano si basa su una lunga serie di studi che hanno valutato efficacia e rischi dell’aspirina sia nel trattamento dei pazienti oncologici (in cui riduce il rischio di recidive), che nella prevenzione dei tumori. L’ultimo in ordine cronologico è quello pubblicato lo scorso anno dai ricercatori delCentre for Cancer Prevention della Queen Mary University of London, che ha stabilito come l’assunzione quotidiana dell’aspirina per un periodo di almeno 10 anni ridurrebbe tra il 35 e il 40% il rischio di sviluppare un cancro del colon, con una bassa incidenza di effetti collaterali (tipicamente emorragie gastriche).
Le indicazioni dell’Uspstf sono rivolte a pazienti di età compresa tra i 50 e i 69 anni (prima dei 50 anni non esistono dati conclusivi sull’efficacia del farmaco, e in età più avanzata si fanno troppo gravi i rischi di emorragie), che non abbiano avuto in precedenza episodi di attacco cardiaco ma che siano comunque a rischio diepisodi cardiovascolari, con un’aspettativa di vita di almeno 10anni, e che non presentino fattori di rischio per emorragie gastriche.
La decisione di limitare l’assunzione del farmaco ai pazienti a rischio di disturbi cordiovascolari (si parla di persone con un aumento del rischio del 10%) è legata al fatto che l’aspirina risulta efficace anche nella prevenzione dei disturbi del cuore. In assenza di questo doppio beneficio (prevenzione di tumori e disturbi cardiaci), i potenziali effetti collaterali non giustificherebbero infatti l’assunzione prolungata del farmaco, che va proseguita per 10 anni per raggiungere l’effetto richiesto.
via Wired.it
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