Vaccino contro ebola: sicuro anche negli africani

La corsa allo sviluppo di un vaccino contro l’ebola continua spedita, nonostante la piccola battuta d’arresto registrata nelle scorse settimane da uno dei trial in corso. Entro la fine del mese dovrebbe concludersi infatti lo studio clinico portato avanti dai ricercatori del National Institutes of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), che sta valutando l’efficacia del vaccino messo a punto dall’azienda italo-svizzera Okairos. Nella speranza che i risultati siano positivi, oggi arriva intanto un’altra buona notizia. I ricercatori del Niaid hanno infatti pubblicato sul Lancet i dati di un altro trial, che ha valutato per la prima volta, e con successo, la sicurezza del vaccino specificamente su persone di etnia africana, su cui si temeva che il farmaco potesse mostrare un’efficacia e tollerabilità minori rispetto ad altre popolazioni.

Allo studio hanno partecipato 108 volontari di Kampala, in Uganda, che hanno ricevuto tre iniezioni di due diversi vaccini a distanza di 4 settimane: uno per il virus ebola, e uno per il virus (molto simile) di Marburg. Entrambi i farmaci, sia somministrati separatamente che in contemporanea, hanno dimostrato di essereben tollerati dai partecipanti, e di produrre una forte reazione immunitaria. A quattro settimane dalla terza iniezione il 57% dei partecipanti a cui era stato somministrato il vaccino anti ebolapresentava infatti una risposta anticorpale per il virus (cioèanticorpi specifici per la malattia), percentuale che scendeva solo di poco nei volontari a cui erano stati somministrati entrambi i vaccini.

L’efficacia del vaccino non è stata duratura, scomparendo entro 11 mesi dalla terza iniezione, ma i ricercatori sottolineano che si tratta di un dato atteso, e che quella sperimentata nei trial in corso è una versione più potente dello stesso farmaco.

“Questi risultati hanno già dato le basi ad una versione più potente del vaccino, che viene utilizza come vettore un virus del raffreddore degli scimpanzé e che è in fase di sperimentazione negli Usa, nel Regno Unito, in Mali e in Uganda, per fare fronte all’attuale epidemia di ebola”, spiega Julie Ledgerwood, ricercatrice del Niaid che ha coordinato lo studio. “Il nostro però è il primo studio a dimostrare sicurezza ed efficacia comparabili di un vaccino sperimentale per l’ebola in una popolazione africana. Si tratta di risultati molto incoraggianti, perché le persone più a rischio per l’ebola vivono principalmente in Africa, e in passato per altre malattie era stata osservata una minore efficacia dei vaccini nelle popolazioni di questo continente”.

Via:  Wired.it

Credits immagine:  EU Humanitarian Aid and Civil Protection/Flickr CC

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