Salute

Vaccino Pfizer-BioNTech: l’Europa si prepara, mentre gli Usa già chiedono più dosi

Dopo l’approvazione da parte di Mhra e Fda del vaccino anti-Covid di Pfizer-Biontech, nel Regno Unito e negli Usa sono partite le campagne di vaccinazione contro il coronavirus. E le sorprese – belle o brutte che siano – si rincorrono. Ecco cosa è successo nelle ultime ore.

Più dosi del previsto

Il vaccino Pfizer viene fornito in fiale che i farmacisti o gli operatori sanitari devono porzionare per somministrare il giusto dosaggio alle persone. Ogni fiala fornita dall’azienda contiene ufficialmente materiale sufficiente per 5 dosi di vaccino. Già dalle prime ore, però, negli Stati Uniti si sono accorti che molte delle fiale contenevano fino a 2 dosi extra. In condizioni normali l’eccesso di prodotto in una confezione non verrebbe usato, ma scartato dopo il prelievo dell’ultima dose ufficiale (la quinta in questo caso). Solo che siamo in un’emergenza sanitaria globale e le regole possono cambiare. Ecco dunque che, come riporta per primo Politico, la Fda ha autorizzato gli operatori a sfruttare tutte le dosi extra di vaccino eventualmente contenute nelle fiale. Attenzione però, le dosi devono essere intere ed è vietato miscelare l’avanzo di due o più fiale per ottenere una dose supplementare: si rischia infatti la contaminazione.

Utilizzando queste dosi extra, riportano i media statunitensi, la fornitura di vaccino potrebbe aumentare fino al 40%.

Pfizer, però, mette le mani avanti e, tramite la portavoce Sharon Castillo, avverte: “La quantità di vaccino rimanente nella fiala multidose dopo la rimozione di cinque dosi può variare, a seconda del tipo di aghi e siringhe utilizzati”. Non conferma il consiglio della Fda, rimandando gli operatori al consulto delle politiche delle loro istituzioni di riferimento.

Gli Stati Uniti, inoltre, stanno negoziando con Pfizer per acquistare decine di milioni di nuove dosi di vaccino con consegna già per la primavera. L’azienda, però, fa sapere di non aver sottoscritto nessun accordo ancora: prima deve soddisfare i contratti già firmati con altri Paesi per le forniture e, sebbene il livello di produzione possa essere aumentato nei prossimi mesi, il grosso dovrebbe arrivare dopo l’estate 2021.

Vaccinazioni illustri

Il presidente eletto degli Stati Uniti Joe Biden e l’attuale vicepresidente Mike Pence dovrebbero ricevere presto la prima dose di vaccino – un’operazione mediatica per aumentare la fiducia della popolazione nella sicurezza del farmaco Pfizer-Biontech. Pence e la moglie, a favore di telecamera, dovrebbero ricevere il vaccino alla Casa Bianca già venerdì, mentre Biden, sempre pubblicamente, nell’arco della prossima settimana.

Twitter intanto ha annunciato di stare lavorando per eliminare fake news e disinformazione circa i vaccini anti-Covid dalla piattaforma.

Altre reazioni avverse

Nota dolente delle ultime ore è la notizia di altri casi di reazione avversa grave al vaccino. Un episodio è quello di un’operatrice sanitaria statunitense, tra le prime a ricevere il prodotto Pfizer-Biontech nel Paese. La donna, che non avrebbe una storia di reazioni allergiche o anafilattiche, ha cominciato a sentirsi male una decina di minuti dopo l’iniezione. Rash cutanei, difficoltà a respirare e tachicardia hanno portato i clinici a somministrarle subito una dose di epinefrina che ha tamponato le manifestazioni. Tuttavia pare che queste si siano ripresentate e che si sia dovuti ricorrere a steroidi e al ricovero in terapia intensiva. Una reazione avversa, dunque, parecchio seria che ha messo in pericolo la vita della persona. Ora, per fortuna, la donna sta bene e – riportano i media– non si è pentita della decisione di vaccinarsi contro il coronavirus.


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Un altro caso meno serio si è presentato sempre in un operatore sanitario, che ha sviluppato gonfiore agli occhi, irritazione alla gola e vertigini dopo il vaccino. Con le dovute cure i problemi sono rientrati nell’arco di un’ora.

Si tratta di dati che continuano a essere utili proprio per quella che viene chiamata la fase 4 della ricerca clinica, o farmacovigilanza, che avviene una volta che un farmaco è arrivato sul mercato e consente di monitorarne il rapporto rischi/benefici. I vaccini infatti sono farmaci con possibili effetti collaterali, ma gli esperti ribadiscono che al momento questi effetti rientrano nell’atteso e non devono scoraggiare l’adesione.


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Intanto in Europa

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha abbreviato l’iter di discussione dei dati relativi al vaccino Pfizer-Biontech, la cui approvazione potrebbe arrivare il 21 dicembre, anziché il 29.
“I vaccini contro la Covid-19 sono all’orizzonte. L’Ema sta lavorando senza sosta per concludere la sua valutazione sulla sicurezza e l’efficacia del vaccino di BioNTech e Pfizer”, ha commentato la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides via social. “Mi compiaccio del fatto che la riunione per la valutazione è stata anticipata al 21 dicembre: il tempo è essenziale, il tempo salva vite umane”.

I paesi dell’Unione, intanto, si stanno preparando – chi meglio, chi peggio – all’avvio delle campagne di vaccinazione che dovrebbero partire contemporaneamente in diversi stati membri. “Ogni giorno conta: lavoriamo a tutta velocità per autorizzare vaccini contro la Covid-19 che siano sicuri ed efficaci”, ha dichiarato sempre sui social la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. “È probabile che i primi europei vengano vaccinati prima della fine del 2020″.

Via: Wired.it

Mara Magistroni

Nata e cresciuta nella “terra di mezzo” tra la grande Milano e il Parco del Ticino, si definisce un’entusiasta ex-biologa alla ricerca della sua vera natura. Dopo il master in comunicazione della scienza presso la Sissa di Trieste, ha collaborato con Fondazione Telethon. Dal 2016 lavora come freelance.

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