Viaggio alla ricerca dei ricordi

Grazie alle tecniche di risonanza magnetica funzionale, i ricercatori della University of Pennsylvania e della Princeton University hanno osservato che l’atto di richiamare un ricordo nella mente è qualcosa di simile a un viaggio nel tempo mentale. Le aree del cervello attive quando una persona vive una situazione per la prima volta si riattivano quando questa cerca di recuperarne la memoria. L’attività dei neuroni coinvolti, spiega lo studio pubblicato su Science, precede di diversi secondi il riaffioro effettivo del ricordo. Per giungere a queste conclusioni, gli scienziati hanno analizzato le scansioni cerebrali di persone ai quali era stato chiesto di osservare attentamente 90 immagini celebri, come i volti di Bruce Lee o di Halle Barry, posti noti come il mausoleo indiano Taj Mahal, oppure oggetti di uso quotidiano, e successivamente di ricordarne il maggior numero possibile. Secondo i neuroscienziati, oggetti, facce e località sono catalogati in settori differenti nel cervello. I dati mostrano che le porzioni delle varie categorie si attivano diversi secondi prima che la persona ne rievochi il nome e, passando da un categoria all’altra è possibile notare uno corrispondente spostamento dell’attività neurale. Al punto che i ricercatori riuscivano a creare un quadro di “lettura mentale”, anticipando le dinamiche con le quali i partecipanti andavano a ripescare nei ricordi l’immagine di un posto, un volto o un oggetto. (a.c.)

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