Virgo: le vibrazioni pericolose

Si chiama Virgo (vedi Galileo), si trova in Toscana ed è un intereferometro. Ovvero un rilevatore di onde gravitazionali (previste da Einstein nella teoria generale della relatività), provocate dal movimento dei corpi celesti. Queste onde potrebbero fornire nuove informazioni sull’Universo e in particolare sulla materia oscura che non si può studiare attraverso quelle elettromagnetiche, adoperate fino ad ora. Purtroppo si tratta di onde molto deboli e difficili da rilevare tanto che una minima vibrazione sismica può comprometterne completamente la rilevazione. Vibrazioni come, per esempio, quelle provocate dalle pale eoliche del vicino impianto di Pontedera. Per ora nessun problema, ma è in programma l’ampliamento del parco eolico e in questo caso l’intero progetto potrebbe essere a rischio. Ne abbiamo parlato con Carlo Bradaschia, Outreach Coordinator del progetto Virgo e studioso dell’Infn di Pisa.

Dottor Bradaschia, perchè le pale eoliche rappresentano un problema per Virgo?
Perché le onde gravitazionali sono estremamente deboli e si possono rivelare studiando il muoversi di masse libere. Noi osserviamo come si muovono, l’uno rispetto all’altro, due specchi distanti alcuni chilometri e tra cui facciamo rimbalzare un fascio di luce laser. Poiché gli spostamenti degli specchi sono molto piccoli (meno di un millesimo del diametro del nucleo di un atomo), questi devono essere isolati perfettamente. Per questo motivo si trovano sospesi all’interno di campane da vuoto. In particolare bisogna proteggerli dalle vibrazioni sismiche (che hanno ampiezze molto più grandi). Qualunque disturbo che produca delle vibrazioni meccaniche rappresenta un problema.

Per esempio un parco eolico nelle vicinanze?
Esatto. Ma anche un’autostrada o una ferrovia. Per quanto riguarda l’impianto, abbiamo misurato sperimentalmente se e quali vibrazioni possono essere provocate dalle pale eoliche in due diversi studi. Il primo ad Hannover dove c’è un apparato simile al nostro, e il secondo proprio sulle pale installate vicino a Pontedera. Attraverso questi esami abbiamo verificato che fino al nostro impianto – a sei chilometri di distanza dalle pale – arrivano delle vibrazioni, ma con un’intensità tale da non disturbare i nostri rilevamenti. Quello che noi vorremmo è che si riuscisse a non superare quest’intensità, che costituisce il limite accettabile per non vanificare il nostro lavoro.

È vero che c’è in progetto di ampliare il parco eolico?
Sì, però abbiamo stabilito relazioni con la società che lo ha in cura e stiamo ragionando insieme per trovare soluzioni che permettano sia di installare altri generatori – possibilmente non troppo vicini – sia di proseguire le ricerche. Magari adottando accorgimenti che limitino le vibrazioni, come l’introduzione, all’interno dei pali, di strutture in grado di attenuare le vibrazioni trasmesse al terreno. E’ molto importante la collaborazione della Regione Toscana che, tramite il piano di sviluppo del proprio territorio, tiene conto delle necessità di operazione dell’antenna Virgo.

Le rilevazioni sono cominciate nel 2007, quali risultati avete ottenuto finora?
Per ora il risultato positivo ottenuto è quello di aver raggiunto la sensibilità prevista dal progetto che è la stessa di due impianti analoghi presenti negli Usa. Tuttavia, a oggi, nessuno di questi tre strumenti ha registrato niente; anche perchè con questa sensibilità la possibilità di rivelare un’onda in un anno di registrazioni è del 2-3 per cento. Proprio per questo motivo abbiamo in programma un miglioramento, coordinato da noi e dai due impianti statunitensi, che permetterà di portare entro il 2016 questa probabilità al 100 per cento. Per esempio stiamo lavorando sul sistema di controllo dell’isolamento degli specchi e stiamo per installare un laser molto più potente di quello attualmente presente.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here