Alcuni virus cambiano l’odore della pelle rendendola più appetibile alle zanzare, in modo da potersi diffondere maggiormente. Lo ha rilevato uno studio uscito su Cell, nel quale si analizzano gli effetti dei virus di Dengue e Zika – che si trasmettono attraverso le punture di zanzara – sul microbiota responsabile dell’odore della pelle dei topi e degli esseri umani.
Dengue e Zika hanno bisogno di due condizioni per diffondersi: la prima, è che vi siano animali già infetti, la seconda è che vi siano altri animali che fungono da vettori, come le zanzare. Se uno di questi due elementi viene meno – se tutti gli ospiti suscettibili eliminano il virus o se tutte le zanzare muoiono – il virus scompare.
Entrambe appartengono alla stessa famiglia di malattie di febbre gialla, encefalite giapponese e febbre del Nilo occidentale – e sono diffuse principalmente nelle regioni tropicali. La ragione, appunto, è che le condizioni climatiche tropicali consentono alle zanzare di sopravvivere sempre. Durante l’epidemia di febbre gialla a Philadelphia nel 1793, ricordano gli autori, l’arrivo delle gelate autunnali uccise le zanzare locali e pose fine all’epidemia.
L’idea che questi virus possano alterare l’odore delle persone infette nasce dal fatto che altre malattie, come la malaria o i processi infiammatori in generale, hanno lo stesso effetto. E infatti, l’esperimento messo in piedi dai ricercatori dell’università del Connecticut ha subito mostrato che le zanzare preferiscono succhiare il sangue dei topi ammalati di Dengue o Zika piuttosto che dei topi sani. E loi fanno, pare, perché attratte dall’acetofene, una molecola prodotta da alcuni batteri del gruppo Bacillus che crescono sia sulla pelle umana che sulla pelle dei topi. In condizioni normali però, la pelle produce anche un peptide antimicrobico che tiene sotto controllo le popolazioni di Bacillus. Ma in presenza di Dengue e Zika questo meccanismo viene alterato: il batterio cresce di più e così può produrre più acetofene.
L’esperimento, ripetuto anche per analizzare l’odore della pelle di pazienti umani malati di Dengue ha mostrato la stessa cosa: maggiore attrazione per le zanzare e maggiore produzione di acetofenone.
Per provare a “riparare” il processo di regolazione del microbioma interrotto dalla Dengue sulla pelle dei topi, i ricercatori hanno somministrato loro una sostanza derivata della vitamina A, l’isotretinoina, nota per la sua capacità di aumentare la produzione del peptide antimicrobico della pelle. I topi trattati con isotretinoina emettevano meno acetofenone, e vedevano sensibilmente ridotto il proprio potere attrattivo nei confronti delle zanzare.
Potrebbe essere un modo per agire indirettamente sulla capacità del virus di diffondersi? Forse. Prima bisognerà capire se la connessione tra odore della pelle di pazienti con Dengue e Zika e microbioma è generalmente vera, ha spiegato Penghua Wang della University of Connecticut Health, e quindi vedere se l’isotretinoina riduce la produzione di acetofenone anche negli esseri umani. Potrebbe essere l’alba di nuovi repellenti antizanzara.
Riferimenti: Cell, University of Connecticut
Credits immagine: Hans Braxmeier da Pixabay
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