Virus più difficili da curare

Due nuovi ceppi del virus Hiv sono stati individuati per la prima volta in Puglia e in Lombardia. La loro resistenza alle medicine tradizionali rischia di accrescere il tasso di mortalità. L’allarme è stato lanciato al XV Congresso nazionale dell’Anlaids, l’Associazione per la lotta all’Aids, svoltosi a Bari. Due studi, l’uno dell’Istituto tumori di Napoli e del San Raffaele di Milano, l’altro dell’Istituto malattie infettive dell’Università di Milano, hanno confermato la presenza di questi ceppi di origine africana e asiatica. La loro aggressività e la loro rilevanza numerica sono ancora sconosciute. Quello che si sa è che i soggetti colpiti hanno contratto i virus da pazienti sieropositivi sotto terapia. Quindi, oltre al virus, è stata trasmessa la resistenza sviluppata nei confronti dei farmaci tradizionali. Poiché in Africa l’Aids si trasmette con estrema rapidità, “il pericolo è che la diffusione della malattia avvenga più velocemente anche in Italia”, ha sostenuto Fernando Aiuti, immunologo, presidente dell’Anlaids. Che ha anche proposto di sottoporre tutti i pazienti sieropositivi a una caratterizzazione del virus, attraverso “mezzi più sofisticati e costosi”. Resta la necessità di sviluppare una nuova strategia farmacologia e un vaccino. Questo è stato già messo a punto per i ceppi africani e sarà pronto, probabilmente, entro i prossimi dieci anni. (d.d.v.)

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