Potrà sembrare una notizia bizzarra. Ma il wc smart appena ideato dai ricercatori del Rochester Institute of Technology ha una compito più che serio: salvaguardare la salute del cuore. La nuova tecnologia, infatti, è in grado di monitorare costantemente i parametri dei pazienti ricoverati in precedenza per insufficienza cardiaca congestizia, o scompenso cardiaco, ovvero una patologia nella quale il cuore non è capace di pompare in maniera adeguata il sangue. La speranza dei ricercatori è ora quella di sottoporre presto il loro wc smart al processo di autorizzazione della statunitense Food and drug administration (FDA), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici.
Il wc intelligente è dotato di una tavoletta provvista di particolari sensori in grado di misurare l’attività elettrica e meccanica del cuore. Più nel dettaglio, può monitorare la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, i livelli di ossigenazione del sangue ogni volta che il paziente si siede alla toilette nella propria abitazione. I ricercatori sperano che in futuro saranno gli stessi ospedali a fornire le tavolette smart ai pazienti che vengono dimessi e che hanno bisogno di monitorare costantemente le condizioni del proprio cuore. In futuro, aggiungono però i loro ideatori, bisognerà ulteriormente perfezionare la tecnologia, in modo tale che riesca a inviare relazioni direttamente ai cardiologi che decideranno se sia necessario un intervento tempestivo o meno.
Secondo i ricercatori, questo nuovo “accessorio” da bagno permetterà di monitorare comodamente da casa i parametri fisiologici dei pazienti con scompenso cardiaco, riducendo i tassi di ospedalizzazione . “In genere, entro 30 giorni dalla dimissione ospedaliera, il 25% dei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia torna in ospedale. Mentre, dopo 90 giorni dalle dimissioni, la percentuale sale al 45%”, ha spiegato Nicholas Conn, tra gli ideatori del water intelligente. Secondo il ricercatore, inoltre, i costi di assistenza sanitaria per questi pazienti sono sempre più elevati: per riammettere circa 150 pazienti servono circa 500mila dollari l’anno (440mila euro), un costo che con i water smart si potrebbe ridurre di più della metà.
Riferimenti: Rochester Institute of Technology
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