Vita

Il whisky è più buono se diluito in acqua. Ecco perché

Al contrario di altre bevande alcoliche, aggiungere un po’ d’acqua al whisky ne esalta il gusto. Ad affermarlo, oggi, non sono soltanto gli estimatori di questa bevanda, ma anche la chimica: due ricercatori svedesi della Linnaeus University hanno analizzato la composizione del whisky individuando il componente responsabile di questo meccanismo. Gli autori, Björn Karlsson e Ran Friedman hanno pubblicato i risultati del loro studio su Scientific Reports. Prima dell’imbottigliamento, solitamente il whisky viene diluito in acqua fino ad una concentrazione intorno al 40% di alcol del volume totale. Non solo prima dell’imbottigliamento, ma anche nel momento del consumo, spesso chi beve il whisky aggiunge qualche goccia d’acqua. Una scelta inconsapevole nelle sue radici scientifiche, che viene oggi convalidata dalla chimica. Ecco perché.

Il whisky è una bevanda complessa e la chiave del risultato odierno è stata rintracciata nella sua composizione particolare. “Il gusto – ha spiegato l’autore Karlsson – è dovuto principalmente alle cosiddette molecole anfipatiche”, che sono costituite da parti idrofobiche, cioè che rifiutano l’acqua, non mescolandosi ad essa, e parti idrofiliche, che invece sono amanti dell’acqua e si legano ad essa. Fra le molecole che respingono l’acqua, vi è il guaiacolo, un composto organico, isolato per la prima volta a metà 800, contenuto in alcuni medicinali e che conferisce l’aroma particolare al whisky.

Gli autori dello studio odierno hanno svolto simulazioni al computer per comprendere in che modo si comporta questo composto. In particolare, hanno studiato l’interazione fra il guaiacolo e una miscela di acqua ed etanolo, il noto alcol, contenuto nella bevanda: in base a questa indagine, il guaiacolo si lega e dunque è attratto maggiormente dall’etanolo che dall’acqua. In particolare, aumentando l’acqua, il guaiacolo sale in superficie, sullo strato più esterno di whisky, quello che separa il liquido dall’aria circostante. La maggiore quantità di guaiacolo verso l’esterno del bicchiere potenzia l’odore e il gusto della bevanda. Al contrario, diminuendo l’acqua ed aumentando la quantità di etanolo – i ricercatori hanno raggiunto una concentrazione di questo alcol pari al 59% – il guaiacolo in superficie diminuisce, dato che viene richiamato in profondità dall’etanolo, che lo attrae maggiormente dell’acqua.

E così anche il gusto ne risente, spiegano i ricercatori, che si sono chiesti quale sia la quantità ideale di gocce d’acqua da aggiungere al bicchiere. Ma non c’è una risposta generale, sempre valida: “la nostra percezione del gusto e dell’aroma è fortemente legata alla risposta individuale”, conclude Karlsson, “Alcune persone scelgono di aggiungere qualche cubetto di ghiaccio al proprio whisky, per raffreddarlo e potenziarne il sapore”. Insomma, se si beve un whisky – sempre con moderazione – la scienza ha provato che conviene, almeno per il naso e il palato, aggiungere un po’ d’acqua.

Riferimenti: Scientific Reports

Viola Rita

Giornalista scientifica. Dopo la maturità classica e la laurea in Fisica, dal 2012 si occupa con grande interesse e a tempo pieno di divulgazione e comunicazione scientifica. A Galileo dal 2017, collabora con La Repubblica.it e Mente&Cervello. Nel 2012 ha vinto il premio giornalistico “Riccardo Tomassetti”.

Articoli recenti

Il talco può aumentare il rischio di tumore?

Il colosso farmaceutico Johnson & Johnson pagherà 6,5 miliardi di dollari per chiudere le cause…

3 giorni fa

Mesotelioma, 9 casi su 10 sono dovuti all’amianto

Si tratta di una patologia rara e difficile da trattare. Colpisce prevalentemente gli uomini e…

6 giorni fa

Uno dei più misteriosi manoscritti medioevali potrebbe essere stato finalmente decifrato

Secondo gli autori di un recente studio potrebbe contenere informazioni sul sesso e sul concepimento,…

1 settimana fa

Ripresa la comunicazione con la sonda Voyager 1

Dopo il segnale incomprensibile, gli scienziati hanno riparato il danno a uno dei computer di…

2 settimane fa

Atrofia muscolare spinale, ampliati i criteri di rimborsabilità della terapia genica

L’Aifa ha approvato l’estensione della rimborsabilità del trattamento, che era già stato approvato per l'atrofia…

2 settimane fa

Così i tardigradi combattono gli effetti delle radiazioni

Resistono alle radiazioni potenziando la loro capacità di riparare i danni al dna. Piccolo aggiornamento…

2 settimane fa

Questo sito o gli strumenti di terze parti in esso integrati trattano dati personali (es. dati di navigazione o indirizzi IP) e fanno uso di cookie o altri identificatori necessari per il funzionamento e per il raggiungimento delle finalità descritte nella cookie policy.

Leggi di più