Una rete magnetica per pescare i detriti spaziali

Stadi di razzi, vecchi satelliti e frammenti di navicelle. Lo Spazio prossimo alla Terra è pieno di questi detriti: oggetti creati dall’essere umano, e che si muovono ad altà velocità, che rischiano di compromettere il funzionamento dei dispositivi spaziali ancora in funzione, come i satelliti impiegati per le comunicazioni, e delle missioni future, nonché della Stazione spaziale internazionale. E la risoluzione al problema dei rottami spaziali, secondo la giapponese Jaxa, potrebbe arrivare dal mondo della pesca. 

Infatti è atteso per la fine del mese di febbraio l’avvio di una missione alquanto singolare: il dispiegamento di una rete magnetica nello Spazio per catturare, imprigionare e quindi avviare alla distruzione i detriti spaziali. 

La Jaxa, che per realizzare il progetto si avvale di una collaborazione con un’azienda impiegata nell’industria ittica, comincerà le fasi di test lanciando un satellite che dispiegherà in orbita una reta lunga circa 300 metri, costituita di fibre di metallo forti e flessibili. Quindi, dopo essere rimasta nello Spazio circa un anno, racconta l’International Business Time, e aver catturato alcuni detriti spaziali, verrà avvicinata alla Terra, dove a contatto con l’atmosfera brucerà incenerendo anche i rottami intrappolati. Se tutto andrà bene, la rete comincerà a pescare sul serio, con l’installazione di una rete completa, dal 2019.

Credits immagine: Nasa via Wikipedia 

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