Scoperti i batteri buoni che difendono dalla malaria

Quasi non ce ne accorgiamo, ma nel nostro intestino vivono milioni di miliardi di batteri che fanno bene alla salute. Un team dell’Instituto Gulbenkian de Ciência (Igc), in Portogallo, ha scoperto oggi che tra i diversi effetti benefici che hanno questi microorganismi, c’è anche quello di svolgere un ruolo fondamentale per difenderci dalla malaria. Lo studio, pubblicato oggi su Cell, potrebbe aprire la strada allo sviluppo di un nuovo vaccino, potenzialmente in grado di salvare la vita a migliaia di bambini colpiti dalla malattia.

Gli organismi che vanno a formare il microbiota umano, i “batteri buoni” del nostro tubo digerente, esprimono sulla loro superficie molecole di zucchero chiamate glicani, che vengono riconosciute dal sistema immunitario con la conseguente produzione di anticorpi. Bahtiyar Yilmaz, ricercatore dell’Igc, ha scoperto che sulla superficie del parassita Plasmodium, agente infettivo della malaria, è presente un glicano chiamato alpha-gal, identico a quello che si trova su Escherichia Coli, uno degli abitanti del nostro intestino. Gli scienziati hanno quindi osservato che gli anticorpi prodotti in gran quantità dal sistema immunitario in risposta all’alpha-gal batterico sono in grado di riconoscere la stessa molecola sulla superficie del parassita e attaccare quest’ultimo non appena inoculato nell’organismo attraverso la puntura di una zanzara portatrice della malattia. L’azione è talmente potente che la risposta immunitaria avviene direttamente nella pelle, prima ancora che il parassita entri nel flusso sanguigno.

La scoperta spiegherebbe il motivo per cui nelle zone del mondo in cui la malaria è endemica una parte degli adulti sembra godere di una naturale protezione dalla malattia, a differenza dei bambini tra i tre e i cinque anni. “Abbiamo osservato che i bambini sotto i 3 anni non hanno in circolo livelli sufficienti di anticorpi anti alpha-gal, il che potrebbe essere una delle ragioni della loro suscettibilità alla malaria”, spiega Miguel Soares, che ha diretto lo studio. “Una delle cose affascinanti del meccanismo protettivo che abbiamo appena scoperto è che può essere indotto tramite un protocollo di vaccinazione che porta alla produzione di alti livelli di anticorpi anti alpha-gal. che legano ed eliminano il parassita Plasmodium”.

I ricercatori hanno infatti verificato che è possibile vaccinare i topi utilizzando una forma sintetica della molecola, un procedimento facile ed economico che fa in modo che l’organismo produca alte concentrazioni dell’anticorpo. Resta da capire se lo stesso metodo può essere applicato anche sugli esseri umani. Stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che nel 2012 480 mila bambini sono morti di malaria prima di compiere i cinque anni e che sono 3,4 miliardi le persone che rischiano di contrarre la malattia. Per questo, aggiunge Soares, “se potessimo vaccinare questi bambini contro alpha-gal, molte vite potrebbero essere salvate”.

Riferimenti: Cell doi: 10.1016/j.cell.2014.10.053ù

Credits immagine: NIAID/Flickr

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