Macachi, il rango sociale influenza il sistema immunitario

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(Credits: Thomas Schoch via Wikipedia/CC)
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(Credits: Thomas Schoch via Wikipedia/CC)

Lo status sociale è una delle variabili più importanti per calcolare il rischio di sviluppare malattie ed infezioni: diverse risorse e abitudini infatti fanno sì che questi fattori varino moltissimo tra i diversi gruppi sociali. Nei macachi, questo collegamento sembra essere ancora più evidente: uno studio pubblicato su Science mostra infatti come il ruolo che ogni esemplare svolge all’interno della gerarchia sociale possa influenzare direttamente il comportamento del loro sistema immunitario. In particolare, gli animali di alto rango sociale presentano una risposta antivirale più efficace, mentre quelli di basso rango favoriscono la risposta antibatterica, a scapito di quella antivirale.

Per studiare come il rango sociale influenza il comportamento del sistema immunitario a livello cellulare e molecolare, Noah Snyder-Mackler e i suoi colleghi hanno manipolato lo status sociale di 45 femmine di macaco Rhesus che vivono in cattività, introducendo nuovi membri nel gruppo ogni volta che si stabiliva una nuova gerarchia, per un periodo di tre mesi. Dopo aver studiato gli esemplari coinvolti, gli scienziati si sono accorti che le femmine di rango sociale più elevato avevano più alti livelli di alcuni tipi di linfociti T, in particolare quelli che si occupano di rispondere alla infezioni virali e alle cellule tumorali. Anche lo stress derivante dalla subordinazione sociale contribuiva ad influenzare il funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia i ricercatori hanno sottolineato che un rango più basso implica anche un minor tempo passato a prendersi cura di sé e degli altri esemplari, e la mancanza di questa interazione sociale positiva potrebbe avere effetti altrettanto o addirittura più importanti sul sistema immunitario.

Successivamente, il team ha utilizzato delle piastre di Petri per simulare in laboratorio un’infezione in campioni di sangue prelevati dai primati, per analizzarne la risposta immunitaria. Dai dati è emerso che le femmine di basso rango producevano una quantità maggiore di un tipo di citochine (piccole proteine utilizzare dalle cellule per comunicare tra di loro) che si occupano specificamente di combattere le infezioni batteriche ma che erani più vulnerabili alle infezioni virali.

Gli scienziati hanno poi cercato di capire se questi effetti fossero reversibili. Per farlo hanno creato nuovi gruppi di macachi, formati da esemplari che non si conoscevano, e hanno cambiato il loro status sociale variando l’ordine con cui erano introdotti. Il team si è accorto che, in soli tre mesi, l’espressione di alcuni geni importanti per il sistema immunitario era in grado di “adattarsi” al nuovo rango sociale dei primati e, in particolare, che gli esemplari che si trovavano ora più in alto nella gerarchia erano poi in grado di combattere le infezioni virali più efficacemente. “Mi piace pensare che il messaggio sia positivo,” ha commentato Snyder-Mackler, “Spostando un individuo da un ambiente sociale degradante si è in grado si invertire gli effetti che esso ha sul suo sistema immunitario”.

Riferimenti: Science

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