Anche i topi possono meditare, ma non lo sanno

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E’ UNA tecnica universalmente nota con il nome di mindfulness, parola di cui non esiste una precisa traduzione italiana: si tratta di una sorta di “meditazione consapevole”, che combina pratiche di rilassamento e concentrazione ispirate alla tradizione buddista ai principi della psicologia occidentale. Entrata nella pratica clinica ormai da quasi quarant’anni negli Stati Uniti, la mindfulness sta prendendo velocemente piede anche in Italia per alleviare disturbi come stress cronico, ansia e depressione. Non a torto: gli effetti benefici della mindfulness sono infatti stati più volte messi in evidenza dalla comunità scientifica. L’ultima evidenza, in ordine di tempo, arriva da uno studio condotto da un’équipe di scienziati della University of Oregon e pubblicato sulle pagine dei Proceedings of the National Academy of Sciences: gli autori del lavoro sono riusciti, usando degli impulsi luminosi, a indurre uno stato simile a quello della meditazione consapevole nel cervello di alcuni topi, osservando che questi, in seguito, apparivano più sereni e meno ansiosi rispetto a quelli che non avevano subito il trattamento.

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