Attenti all’olio di cocco

olio cocco
(Foto via Pixabay)

Più dannoso per la salute del grasso contenuto nella carne bovina e nel burro: è come è stato definito l‘olio di cocco dall‘American Heart Association (AHA) in un nuovo articolo, che sottolinea come, nonostante venga solitamente presentato come un’alternativa salutare, il suo contenuto in grassi saturi sia in grado di aumentare drasticamente i livelli di colesterolo cattivo presenti nel sangue.

Ma esistono dei grassi che fanno bene? In generale, i grassi di origine animale, come ad esempio il lardo, vengono considerati poco salutari, mentre quelli provenienti dalle piante, come olio di oliva o di semi, sono presentati come opzioni meno dannose per la salute. Questo è basato sulla quantità di grassi saturi che i diverso alimenti contengono: in generale i grassi saturi tendono ad aumentare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue (LDL), aumentando il rischio di soffrire di malattie cardiovascolari e ictus.

I dati messi insieme dall’American Heart Association ricordano che l’82% dei grassi contenuti nell’olio di cocco sono saturi. Si tratta di una percentuale relativamente alta, soprattutto se confrontata con il 63% del burro, del 50% del grasso di manzo e del 39% del lardo, tutti alimenti considerati solitamente poco salutari. Nonostante alcuni sostengano che la combinazione di diversi tipi di grassi renda comunque l’olio di cocco meno dannoso, l’AHA sottolinea che non ci sono studi affidabili che confermano questa ipotesi.

La soluzione, quindi, è utilizzare quando possibile grassi di origine vegetale ricchi di polinsaturi – secondo l’AHA, infatti, semplici sostituzioni di questo tipo possono avere lo stesso effetto di alcuni dei farmaci utilizzati per ridurre il colesterolo.

“Volevamo mettere in chiaro che studi scientifici condotti correttamente confermano in modo schiacciante che limitare i grassi saturi presenti nell’alimentazioni previene l’insorgere di malattie del cuore e dei vasi sanguigni,” ha concluso Frank Sacks, autore principale dello studio.

Riferimenti: American Hearth Association

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