Ragione e sentimento: le scelte morali si possono leggere nel cervello

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COSA rende morale un’azione: il fine che ci prefiggiamo, le sue conseguenze? O è l’azione stessa a essere intrinsecamente morale? Per fare un esempio concreto, è giusto uccidere qualcuno per salvare un numero maggiore di persone? O l’omicidio è intrinsecamente sbagliato, a prescindere dai motivi per cui lo si compie? Se classicamente è stata la filosofia a cercare le risposte a simili domande, oggi anche la scienza inizia a dire la sua nel campo dell’etica. Anzi, prova a fare di più: prevedere come agiremmo in situazioni del genere osservando come si attivano alcune specifiche aree del cervello legate all’empatia. È di questo che si occupa l’ultima ricerca di Marco Iacoboni, direttore del Neuromodulation Lab della University of California di Los Angeles, che da tempo cerca di approfondire in che modo moralità, ragione e sentimento siano codificati all’interno dei nostri neuroni.

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