30 giugno, la giornata degli asteroidi

(foto: Kevin Gill/Flickr CC)

Chiariamolo subito: non si chiama così perché il 30 giugno è previsto il passaggio ravvicinato di qualche asteroide. La giornata di oggi è solo una ricorrenza, recentissima (la prima edizione risale solo alla scorso anno), per sensibilizzare ed entusiasmare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca, della conoscenza del mondo degli asteroidi.

E, ovviamente, su quello che possiamo fare per prevedere e, laddove possibile, evitare gli impatti. Tra i fondatori dell’iniziativa personaggi come Brian May, chitarrista dei Queen e astrofisico.

Perché si sia scelto il 30 giugno è presto detto: oggi ricorre l’anniversario dell’evento di Tunguska, il più grande evento di impatto registrato sulla Terra, in Siberia, nel 1908. Un evento che spazzò via circa 60 milioni di alberi su un territorio di 2200 chilometri quadrati.

Sebbene recentissimo l’Asteroid Day è già diventato un appuntamento di respiro mondiale, a giudicare dalla mappa riassuntiva sul sito ufficiale.

In Italia promotore dell’evento è il Virtual Telescope che alle 21 sarà in diretta streaming con l’evento “Il Regno degli Asteroidi, scienza storia e osservazioni online”, preceduto alle 19 dal live dalla libreria Assaggi di Roma e ancor prima dall’hangout live su Media Inaf con Ettore Perozzi, responsabile delle operazioni del NEO Coordination Centre dell’Agenzia Spaziale Europea e Adrian Fartade, divulgatore e fondatore della comunità online Link2Universe.

Sul sito dell’Asteroid Day non c’è spazio però solo per la lista degli eventi in programma per celebrare l’evento. Il richiamo, già dalla Home Page, è alla 100X Declaration, una sorta di petizione per chiedere non solo il riconoscimento di una giornata annuale interamente dedicata agli asteroidi, ma soprattutto di aumentare gli sforzi per trovare e studiare il milione di asteroidi che si stima viaggino all’interno del nostro Sistema solare e potrebbero impattare la Terra.

Come? Mettendo in campo tutte le tecnologie per rivelare e seguire i Near-Earth Asteroids che minacciano la Terra con investimenti pubblici e privati e impegnandosi ad accelerare la scoperta degli asteroidi stessi, fino a 100mila (100X) per anno nei prossimi dieci anni. “Dal 1898 al 2000 sono stati scoperti 1000 asteroidi”, ha spiegato Ettore Perozzi all’Ansa: “Negli ultimi anni si viaggia a un ritmo di 1000-2000 l’anno, e negli ultimi due anni, ben 1000 ogni 6 mesi”. Ma di pochi ne conosciamo la composizione, mentre “sapere se sono di ferro o roccia può fare una bella differenza ai fini di un eventuale impatto sulla Terra”, continua Perozzi. Se volete aderire alla 100X Declaration, e unire le vostre firme a quelle di Samantha Cristoforetti, Richard Dawkins e Bill Nye il link è questo.

Via: Wired.it

Anna Lisa Bonfranceschi

Giornalista scientifica, a Galileo Giornale di Scienza dal 2010. È laureata in Biologia Molecolare e Cellulare e oggi collabora principalmente con Wired e La Repubblica.

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