“Mettete dei fiori sui vostri balconi”: l’appello degli scienziati per salvare dall’estinzione gli insetti impollinatori

insetti
(Foto: cocoparisienne via Pixabay)

Non solo api, calabroni e altri preziosi impollinatori che ci garantiscono frutti e altri cibi: sono tanti gli insetti essenziali alla sopravvivenza di molte specie, compresa la nostra, che senza la collaborazione di questi animali nella produzione agricola perderebbe la principale fonte di cibo. Eppure, proprio la nostra specie ne sta mettendo a rischio l’esistenza. Oltre ai cambiamenti climatici, riconducibili ad attività antropiche, a decimare i preziosi impollinatori e altri insetti sono tante pratiche umane che direttamente o indirettamente comportano distruzione di habitat, inquinamento, pesticidi, introduzione di specie invasive e malattie.


Bolle di sapone per impollinare gli alberi da frutta al posto delle api


Dopo l’appello all’umanità in difesa degli insetti lanciato lo scorso febbraio da decine di esperti, un grave monito è arrivato anche dalla megacity di Bangalore, in india, dove un gruppo di ricercatori ha per la prima volta misurato l’impatto dell’aria inquinata sul comportamento e la salute delle api (Apis dorsata). Rispetto alle loro “cugine di campagna”, le api di Bangalore sono risultate meno attive nel foraggiamento e con significative differenze riguardo a ritmo cardiaco, numero di globuli nel sangue, espressione genica relativa allo stress, immunità e metabolismo. Cosa ancor più preoccupante, più dell’80% delle api raccolte nelle aree con livelli di inquinamento medio-alti sono morte nell’arco di 24 ore.

Che fare per salvare gli insetti impollinatori dall’estinzione

“Questi risultati si commentano da soli”, ha detto Shloka Nath, direttore esecutivo dell’India Climate Collaborative: “Sono la prova concreta del fatto che inquinando l’aria non roviniamo solo la nostra salute ma mettiamo a rischio anche quella di animali, piante e, in definitiva, interi ecosistemi di cui anche noi facciamo parte”. Da tempo la comunità scientifica rivolge sempre più pressanti appelli a politici ed amministratori, per un decisivo cambio di rotta verso modelli di sviluppo meno invasivi e rispettosi dell’ambiente.

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Cause (in rosso) e conseguenze (in blu) dell’estinzione degli insetti. Le cause possono agire in sinergia o attraverso effetti indiretti (per esempio, i cambiamenti climatici favoriscono le specie invasive e la perdita di habitat).Biological Conservation Volume 242, February 2020, 108426.

Ma l’invito a cambiare è rivolto anche ai singoli cittadini, che con il loro comportamento possono contribuire a contrastare la tendenza. Anche piccoli gesti, come coltivare fiori selvatici sul balcone o in giardino, per esempio, se adottati in massa possono fare la differenza. Ma quali sono le best practice in difesa degli impollinatori che, a livelli diversi, si possono adottare? Ecco quelle fondamentali indicate dai firmatari del manifesto per salvare gli insetti dall’estinzione pubblicato su Biological Conservation.

Coltivare piante e fiori in giardino o sul balcone

La presenza di fiori è favorevole alla vita degli insetti. I fiori ricchi di nettare infatti sono un prezioso nutrimento per molti insetti impollinatori, come api, bombi, farfalle e falene. Alberi e piante invece costituiscono un luogo di rifugio. AIn cambio, gli insetti proteggono le piante che li ospitano dagli attacchi dei parassiti, collaborano all’impollinazione degli alberi da frutto, arricchiscono il terreno di nutrienti essenziali alla crescita di piante e fiori.

Prediligere le specie locali

Nella scelta delle piante da coltivare in balcone o in giardino, nell’orto o nel campo meglio scegliere specie e varietà autoctone. Ovvero piante nate nella specifica area geografica dove è avvenuto il loro sviluppo naturale. L’utilizzo di specie locali, a dispetto di quelle allogene, offre diversi vantaggi, fra cui la riduzione dei pesticidi (le specie autoctone hanno imparato a sopravvivere ai parassiti locali) e quella dei fertilizzanti e dei consumi d’acqua, grazie all’adattamento nel corso del tempo alle particolari condizioni territoriali e climatiche dei luoghi.

Coltivare risparmiando acqua e fertilizzanti

L’acqua è una risorsa preziosa, e sempre più lo sarà in futuro con i cambiamenti climatici e l’aumento planetario della popolazione umana e dei suoi consumi. L’adozione di pratiche sostenibili in agricoltura, inoltre, potrebbero aiutare a ridurre l’uso di fertilizzanti e le irrigazioni frequenti.

Preservare i rifugi per gli insetti

L’appello degli scienziati riguarda anche la salvaguardia di elementi naturali come il legno morto che nelle foreste offre un rifugio per molti insetti e allo stesso tempo una fonte da cui trarre nutrimento. Al tempo stesso, in città, è possibile riprodurre piccoli ecosistemi naturali che: Piccole strutture fatte di materiali naturali che, collocati sui balconi delle abitazioni, possono, come degli hotel, dare rifugio agli insetti impollinatori.

Ridurre l’inquinamento, tutto

Non dimentichiamo che a danneggiare gli insetti non è solo l’inquinamento dell’aria o quello causato dall’uso dei pesticidi in agricoltura, ma anche quello luminoso e acustico che nelle città interferisce con l’orientamento e la comunicazione: quando non serve, spegnete la luce!

Riferimenti: Biological Conservation 1; 2

Credits immagine: cocoparisienne via Pixabay

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