Muoversi nello spazio in assenza di gravità per avere più equilibrio sulla Terra: è finalizzata ad aiutare chi soffre del morbo di Parkinson o di emiplegia (e, in generale, chi accusa problemi di coordinamento) la prima sperimentazione di Elite-S2 (qui il link alla sezione dedicata al progetto dalla Nasa), che verrà condotta i prossimi 21 e 22 febbraio presso la Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Elite – acronimo di Elaboratore di immagini televisive – è un sistema di analisi del movimento in assenza di gravità progettato dal gruppo di ricerca di bioingegneria del Politecnico di Milano, coordinato da Giancarlo Ferrigno, e finanziato dall’ Agenzia spaziale italiana (Asi).
Secondo i ricercatori, l’assenza di gravità è una condizione unica per analizzare aspetti importanti della fisiologia umana. Elite permetterà, così, di valutare come il sistema nervoso centrale agisce in microgravità e quali strategie posturali vengono adottate dal nostro corpo. I dati ricavati saranno utilizzati in ambito neuroriabilitativo, e potrebbero rivelarsi molto utili per valutare nuovi approcci di cura e tecniche di monitoraggio di patologie neurologiche. Attraverso l’utilizzo di marcatori posizionati sull’astronauta e riconosciuti da telecamere intelligenti, Elite acquisirà dati relativi al movimento del corpo umano, riproducendolo tridimensionalmente sui monitor dell’Iss.
A testare il sistema fino a metà marzo sarà Leopold Eyharts, che ha raggiunto la stazione spaziale lo scorso 7 febbraio a bordo dello Shuttle Atlantis. Successivamente prenderà il suo posto Garrett Reisman. La missione si svolgerà secondo il protocollo Move (Movement in Orbital Vehicle Experiments), che prevede l’esecuzione ripetuta di movimenti di puntamento di un target posto di fronte all’astronauta. Il protocollo sarà ripetuto in due o tre sessioni distanziate, per verificare le capacità di adattamento del sistema neuromotorio all’assenza di gravità. Gli scienziati del Politecnico seguiranno in tempo reale ogni fase, in comunicazione diretta con gli astronauti.
A trarre vantaggio dalla sperimentazione sarà anche il design di ambienti spaziali e la progettazione di ausili per gli astronauti, un obiettivo sempre più rilevante in vista delle future missioni prolungate di esplorazione del Sistema Solare. (l.s.)