L’acqua su Marte potrebbe sparire molto rapidamente

acqua

In passato c’era acqua liquida sulla superficie di Marte. Oggi c’è solo ghiaccio e una piccola quantità di vapore acqueo nell’atmosfera. Questo vapore acqueo sta però sparendo e forse più rapidamente di quanto pensavamo. Lo afferma uno studio internazionale, finanziato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e dalla russa Roscosmos. Gli autori, coordinati dallo Space Research Institute dell’Accademia delle scienze russa, hanno evidenziato che nell’alta atmosfera marziana, in alcuni periodi, c’è una quantità di vapore acqueo maggiore di quella prevista. E le molecole d’acqua, che in questi strati superiori dell’atmosfera vengono scisse dai raggi Uv, potrebbero sfuggire più rapidamente nello spazio, abbandonando il pianeta rosso. I risultati, pubblicati su Science, spiegano cosa domina questo processo.

Perché il vapore acqueo scappa

In passato sulla superficie Marte c’era molta acqua liquida, oggi scomparsa e dissolta nello spazio, lasciando il pianeta rosso simile a un deserto – la prova di questo ci arriva da valli fluviali e letti lacustri ormai asciutti. Oggi quasi tutta l’acqua su Marte è ghiacciata (anche se acqua liquida è stata scoperta sotto il ghiaccio del Polo Sud). E questo ghiaccio si raccoglie ai poli. Ma ci sono ancora piccole quantità di vapore acqueo e cristalli di acqua ghiacciata nelle nuvole dell’atmosfera marziana. Quando i raggi del Sole toccano i poli ghiacciati di Marte, il vapore acqueo si alza nell’atmosfera. Qui, incontrando particelle di polvere, queste molecole d’acqua possono condensarsi formando delle nuvole, proprio come avviene sulla Terra.

Ma su Marte, a differenza che sul nostro pianeta, questo processo non è molto comune, perché l’atmosfera sottile, spesso sovra-satura di vapore acqueo, non trattiene le molecole d’acqua: queste raggiungono così strati molto alti dell’atmosfera, dove i raggi Uv causano la loro dissociazione in atomi di idrogeno e ossigeno. Gli atomi, a loro volta, sfuggono e raggiungono lo spazio, contribuendo alla perdita d’acqua di Marte. Di seguito un’immagine schematica, fornita dai ricercatori, del fenomeno.

(Foto: Esa)

Cosa influenza la perdita di vapor acqueo

Oggi i ricercatori hanno studiato questo processo e i fattori che possono influenzarlo. Per farlo hanno utilizzato l’Atmospheric Chemistry Suite (Acs), uno strumento composto da tre spettrometri infrarossi dell’Exomars Trace Gas Orbiter (Tgo) della missione Exomars dell’Esa e di Roscosmos. Dalla distribuzione verticale dell’acqua hanno scoperto che ciò che ha un impatto maggiore è l’alternanza delle stagioni, in particolare nella stagione calda e turbolenta la sua perdita è maggiore.

L’abbondante fuga di acqua

Nella sua orbita intorno al Sole, nei periodi più caldi ampie porzioni dell’atmosfera marziana sono sovra-sature di vapore acqueo, così le molecole d’acqua salgono verso la parte superiore dell’atmosfera, da cui più facilmente sfuggono. Dalle analisi, gli autori hanno mostrato che il principale fattore che domina la presenza di acqua nell’atmosfera è proprio l’alternanza delle stagioni, che batte anche anche la formazione di tempeste di polvere su scala planetaria, frequenti in questo periodo anche se irregolari. Ciò che appare, infatti, è un andamento fortemente influenzato dalla stagionalità: nel periodo calco l’acqua alle alte regioni atmosferiche è presente in quantità superiore rispetto a quanto previsto dai modelli. Questo risultato, scrivono gli autori, implica che l’acqua potrebbe scappare da Marte più rapidamente di quanto previsto.

Via: Wired.it

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