Adolescenti infelici, colpa dello smartphone?

I ragazzi passano una porzione significativa del loro tempo chini su smartphone, tablet e pc, intenti a chattare, a scambiare messaggi e video, impegnati in video-giochi. Atteggiamenti questi spesso considerati da genitori ed insegnanti una pericolosa forma di dipendenza e possibile causa di problemi. Ma la dipendenza da smartphone sembra associata anche a una maggiore sensazione di infelicità negli adolescenti, racconta oggi uno studio pubblicato su Emotion.

Jean Twenge è la ricercatrice a capo del gruppo di psicologi che hanno condotto lo studio prendendo in esame una grande mole di dati forniti da “Monitoring the Future”, un osservatorio dell’Università del Michigan che ogni anno, dal 1975, pubblica i risultati di un’indagine su teenagers di 14, 16 e 18 anni . Ogni anno vengono coinvolti più di un milione di studenti americani che, attraverso questionari, rispondono a domande sui loro stili di vita, la relazione che hanno con la tecnologia, il loro grado di felicità.  Twenge è anche autrice di un libro uscito lo scorso settembre sulla cosiddetta iGen, ossia la ”generazione di internet”, nel quale, confrontando dati degli ultimi 40 anni, mette in evidenza come i teenagers (USA) siano più depressi, più soli e meno interessati a scuola, lavoro, sesso dei loro genitori; crescono inoltre l’uso di droghe ed il bullismo. La causa di tutto questo, secondo Twenge, è proprio il tempo trascorso davanti agli schermi.

Analizzando i dati raccolti i ricercatori hanno osservato, nel nuovo studio, come passare più tempo davanti a uno smartphone sia associato a livelli più bassi di felicità. Nel dettaglio, scrivono i ricercatori: “Gli adolescenti che passano poco tempo a comunicare per via elettronica sono i più felici”. Di contro, il benessere psicologico era il più basso per gli adolescenti impegnati a lungo davanti agli schermi, mentre era maggiore per quelli impegnati in attività diverse, come sport, letture e interazioni faccia a faccia.

I ricercatori non hanno osservato collegamenti tra i parametri economici legati alla grave crisi iniziata nel 2008 ed i comportamenti degli adolescenti, mentre sottolineano come il calo del benessere emotivo e dell’autostima tra gli adolescenti americani sia coinciso con il diffondersi dei dispositivi digitali a partire dal 2012, anno in cui almeno il 50% degli americani è entrato in possesso di uno smartphone.

Questo non significa però che dire addio a smartphone & co sia necessariamente associato a un benessere maggiore, precisano i ricercatori, anzi. Lo studio mostra infatti che una totale astinenza da cellulare non sia associata alla felicità. La soluzione, suggeriscono piuttosto gli esperti, consisterebbe in un uso limitato: i migliori livelli di felicità sono stati riscontrati, infatti, fra i giovani che dichiarano di usare pc, smartphone e simili poco meno di un’ora al giorno e poi si dedicano ad altro (sport , amici). “Sebbene questo studio non mostri una relazione di causa-effetto, altri studi hanno mostrato che un maggior utilizzo dei social media porta a una maggiore infelicità, ma che l’infelicità non porta a un maggior uso dei social media”, ha concluso Twenge.

Riferimenti: Emotion

Marina Sardi

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